Le grandi opere d’arte in 3 minuti
I tre viandanti ospiti di Abramo alle Querce di Mamre: un racconto dell’Antico Testamento tanto amato da Marc Chagall da essere ritratto più di venti volte con varie tecniche. La circolarità dell’amore “nell’ora più calda del giorno”.
“ Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui”(Genesi 18,1)
1.
Abramo riceve la visita di tre uomini, o meglio, due angeli che accompagnano Dio e diventa testimone del primo incontro dell’uomo con la Trinità.
Chagall, con una poetica ingenuità fiabesca, rappresenta l’episodio immerso in una calda luce rossa che avvolge ogni figura ritratta. Abramo, in piedi, sulla sinistra dell’opera, è ancora dolorante a causa della circoncisione appena avvenuta. Accanto al patriarca la moglie Sara, invece, si affretta a servire i tre angeli con delle focacce che ha appena preparato e nel suo volto è possibile intercettare un vago sorriso provocato dallo stupore col quale accoglie la notizia della futura gravidanza voluta da Dio in tarda età. E quel sorriso si chiamerà Isacco!
2.
Al centro dell’opera l’artista colloca una tavola imbandita attorno alla quale sono seduti i tre angeli. Due sono ritratti di spalle e presentano delle ali bianchissime. Il primo, quello più vicino ad Abramo, ha una corposa pennellata di colore verde sull’ala sinistra e rappresenta l’allegoria dello Spirito Santo che indica con la mano la tavola imbandita. Grazie a lui il pane ed il vino divengono Corpo e Sangue di Cristo e Chagall gli imprime il colore verde come colore della vita mostrando così una profonda conoscenza dell’arte medievale. Sempre girato di spalle, l’altro angelo è vestito con una tunica viola (il colore che l’artista collega alla sofferenza) è l’immagine di Cristo e sembra che stia osservando proprio il vino sulla tavola, quel simbolo di sofferenza, di morte ma anche di rinascita.
Ma è proprio Lui ad essere più vicino a Dio Padre che Chagall ritrae leggermente scostato dagli altri, con ali dorate e con la veste azzurra come quella del patriarca. Ed è a quell’Uno cui si rivolge Abramo con “mio Signore” una volta entrati i tre uomini riconoscedoLo subito.
3.
Solo seguendo la grande mano di Dio che troneggia in alto sulla destra dell’opera, riusciamo a comprendere il percorso di Abramo che viene accompagnato dagli angeli ad osservare il destino di Sodoma e Gomorra per intercedere per le due città. Ed è proprio in questo momento che inizia per Abramo la missione di intercessore presso Dio a favore dell’umanità. La calda luce rossa, dunque, può caricarsi di più significati. Può richiamare la fornace ardente dell’idolatria di Ur dei Caldei dalla quale Abramo è invitato ad uscire ma, indubbiamente, richiama “l’ora più calda”, quella luce di fuoco dell’amore di Dio verso l’uomo.
Chagall pertanto con quest’opera sembra invitare l’uomo ritrovare l’intimità col banchetto divino, a riscoprire quella familiarità dello stare insieme a Dio per ritrovare la retta via e ritrovare se stessi. Il posto libero accanto a Dio c’è.
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tomazo dice
Questa descrizione mi è piaciuta particolarmente, apprezzo come siano spiegate bene e nei dettagli. Tutte le figure sono descritte perfettamente e sono facilmente riconducibili al quadro ed alla loro vicenda storica.