Le grandi opere d’arte in 3 minuti
Inauguriamo con l’opera di Antonello da Messina una serie di articoli su grandi capolavori dell’arte a tema religioso, presentati in maniera diretta, accessibile ed essenziale: in tre punti. Se poi se vorrete trascorrere un’ora a contemplare il capolavoro presentato o andare a vederlo dal vivo, noi saremo felici di aver contribuito a diffondere bellezza!
1. Non è un’annunciazione tradizionale ma è un’annunciata. Importante innovazione nella tradizione iconografica perché scompare l’arcangelo, ma è presente! Dov’è? L’arcangelo non viene raffigurato ma parla a Maria dall’angolo sinistro dell’opera, angolo dal quale inizia la lettura dell’opera e della scena stessa per proseguire verso destra.
2. Lo spazio dell’opera è Maria. Ritratta con disegno volumetrico, ascolta e accoglie allo stesso tempo. Tali due momenti sono ben evidenti nelle mani di Maria e nello specifico nella destra che, nel proseguire nell’illusoria profondità spaziale, sembra fermare, quasi trattenere l’arcangelo. La sinistra, invece, chiude il manto per difendere il proprio pudore perché ha accolto la volontà divina; è il dominus tecum.
3. Il volto di Maria è un volto di una giovane e bella ragazza mediterranea, non è idealizzato come, ad esempio, lo ritraeva il Botticelli e la scuola rinascimentale fiorentina. Il volto così ritratto dona all’opera un gusto estremamente moderno.
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