Se Amadeus li avesse presi a Sanremo anche quest’anno, avrei avuto un buon motivo per guardare il Festival, ma così non è andata.
Allora spente le luci dell’Ariston gli Eugenio In Via Di Gioia pubblicano il loro nuovo singolo: “Non vedo l’ora di abbracciarti”. Un titolo che nella situazione pandemica mondiale va al succo di tutto il disagio: il distanziamento affettivo.
La band piemontese non si lamenta di nulla, ma richiama all’essenzialità degli esseri umani di riscoprirsi fratelli, amici, intimi. Questo mi fa ripensare all’enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco quando cita il suo omonimo d’Assisi: “Beato colui che ama l’altro quando fosse lontano da lui, quanto se fosse accanto a lui” (FT 1) e ribadisce che “nessuno può affrontare la vita in modo isolato” (FT 8).
Una società sempre più globalizzata ci rende vicini, ma questo non basta a renderci fratelli (FT 12), anzi troppo spesso semina mancanza di speranza e suscita sfiducia (FT15). “Non vedo l’ora di abbracciarti” si proietta sulla speranza di quell’incontro ancora possibile che ravviva il desiderio nel nostro cuore: il desiderio dell’altro. L’altro visto come un valore primario da rispettare, tutelare, riabbracciare.
Qualche riflessione
Il brano dei 4 torinesi ci suggerisce allora dei preziosi spunti per la pastorale parrocchiale. L’annuncio è fatto di persone che si incontrano, di relazioni.
In questo tempo di isolamento, chi ha più bisogno di tutele? A chi dobbiamo farci prossimi? Se non possiamo essere vicini fisicamente utilizzeremo tutti gli strumenti oggi a nostra disposizione per alimentare i legami tra le persone. Una telefonata per chiedere “come va?”, un messaggio in chat, con l’attenzione fondamentale di stringere un legame, di fare comunione. Privilegiamo le modalità lecite che permettono di “sentire” la persona più vicina e presente.
La solitudine dovuta alle zone rosse, delle persone anziane, di chi è rimasto solo, di chi è spaventato, ci indichino nuove strade per aprire i nostri cuori e le nostre menti ad iniziative di prossimità umana, affinché gli abitanti dei nostri territori possano sentirsi abbracciati non solo da noi, ma da Dio stesso. Non limitiamoci a domandarci chi sono quelli vicini a noi, ma troviamo strategie per farci noi vicini, prossimi (FT 80). Pratichiamo gentilezza, facciamo attenzione a non ferire con le parole o con i gesti. Tra l’altro fare del bene fa bene. È una liberazione dalla crudeltà che a volte penetra le relazioni umane, dall’ansietà che non ci lascia pensare agli altri, dall’urgenza distratta che ignora che anche gli altri hanno diritto a essere felici (FT 224).
Come sarebbe bello se, mentre scopriamo nuovi pianeti lontani, riscoprissimo i bisogni del fratello e della sorella che mi orbitano attorno! (FT 31).
Nel caso non conosciate ancora la musica degli Eugenio in Via Di Gioia vi consigliamo di andare a scoprirli su Spotify o di leggere un altro articolino ispirato da loro.
Se invece non aveste ancora letto l’enciclica Fratelli Tutti di papa Francesco, vi consigliamo di procurarvene subito una copia o leggerla in digitale.
Lascia un commento