Diventare celebrità da giovani per certi versi può essere una condanna e il povero Justin Bibier è da sempre un burattino nelle mani dello show business. Però qualche tempo fa ha incontrato il pastore Carl Lenz, della chiesa pentecostale di Hillsong che lo ha aiutato ad incontrare il Signore.
Justin viveva probabilmente accecato dal lusso e dalla sregolatezza e come capita a tanti non riusciva a vedere Dio. Mi fa pensare al cieco nato di Gv 9,1-41: «[…] è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio».
Ora mi scuso perché stravolgerò il brano evangelico, per motivi narrativi. Justin ha intrapreso un cammino, così come il non vedente del Vangelo, è andato a lavarsi dal fango nella piscina di Sìloe. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, dicevano: «Non è egli quello che è stato accusato di aver picchiato l’autista, minacciato il suo vicino di casa, compiuto atti di vandalismo, fatto uso di cocaina, guidato in stato di ebrezza, indagato per tentata rapina, frequentatore di prostitute?». Ed egli diceva: «Sono io, ma quell’uomo che si chiama Gesù mi ha detto: Va’ e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista».
La popstar da 50 miliardi di stream e oltre 60 milioni di vendite in tutto il mondo, sostiene che avvicinarsi alla Chiesa gli ha cambiato la vita ed infatti ha intitolato il suo album “Changes”, cioè cambiamenti. Non spetta a noi giudicare la sincerità di questa svolta, quindi proviamo a ricercare nel disco contenuti utili per qualche riflessione.
Tra le 17 tracce non mancano riferimenti al sesso, auto di lusso e sdolcinerie pop, come esige il mainstream, ma qualche spunto ci viene offerto da “All around me” dove Justin racconta la riscoperta di una presenza di amore nella sua vita: «Non sono sicuro di cosa stavo facendo prima di te, ho smesso di cercare di capirlo. Niente è come avere qualcuno per te, qualcuno al tuo fianco quando arriva il momento di sdraiarsi. Totalmente fedele, tu sei qui per rimanere. Guardo lo specchio, tu corri per farcela. Un posto per te nella mia coupé, lasciami aprire la porta. Apro i miei occhi verso una sensazione che non posso ignorare, ho bisogno di te attorno a me».
“Get me” ft. Kehlani vale come spunto per vaghi riferimenti su come Gesù può conquistare un cuore, mentre in “Take it out” possiamo rivedere il Signore che raccoglie e accoglie le nostre frustrazioni e i nostri sfoghi a fine giornata.
La titletrack “Changes” esemplifica l’idea del cd: «Anche se sto attraversando dei cambiamenti, questo non significa che cambierò» e ancora «Uh, le persone cambiano, le circostanze cambiano, ma Dio resta sempre lo stesso».
Il titolo tradotto della traccia 16 è “Questo è ciò che l’amore è”, e come è accaduto per il cieco nato, possiamo augurarci di riuscire a sfruttare la quaresima per riconoscere davvero in che cosa consiste l’amare, anche seguendo i consigli di Paolo: «Cercate ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente […]». E ancora: «Svègliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà». (Efesini 5,8-14).
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