Nel capitolo tredicesimo del suo Vangelo, Marco riporta un discorso fatto da Gesù sugli ultimi tempi, usando un linguaggio apocalittico. La sua intenzione era di mantenere vigile la speranza della comunità, che era perseguitata e pensava che fosse imminente la fine del mondo. [Leggi di più…]
I CIECHI, L’ELEFANTE E LA CHIESA
Il Vangelo di domenica (Mc 10, 46-52) ci presenta la figura di Bartimeo, che gettato il mantello si presenta davanti a Gesù, per chiedergli di riavere la vista. Una volta aperti gli occhi, Bartimeo vede il suo cammino: è quello di discepolo («E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada»). Proponiamo questo articolo scritto da Gilberto Borghi per Vinonuovo.
Nella nuova scuola, un Liceo, qualche classe inizia a capire come intendo fare lezione. Ho una quarta che sembrava un po’ restia a dialogare, quasi che la scuola fosse solo ascoltare, prendere appunti, studiare e prendere un voto. Ma piano piano stanno venendo fuori. Ci stiamo interrogando insieme sul valore oggettivo, soggettivo e intersoggettivo dei giudizi etici della coscienza. Robetta insomma! [Leggi di più…]
DIO È PADRE. MA ANCHE AMICO
Si può essere amici di Dio? Secondo il libro della Sapienza, sì. Siamo nel capitolo settimo, i versetti dal 7 all’11 sono quelli scelti per la prima lettura di domenica 14 ottobre, e si concludono così: «Insieme a lei – la Sapienza, appunto – mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile». [Leggi di più…]
SAN FRANCESCO E L’INFINITO
Chi nel 2018 diventa maggiorenne ha la stessa età di «Infinitamente piccolo», l’album di Angelo Branduardi dedicato a San Francesco e nato per il Giubileo. Undici tracce nelle quali viene espressa «la fiducia negli elementi, nelle cose e nella vita», scrive Saverio Simonelli nel libro «LA MUSICA È ALTROVE – Cielo e terra nelle canzoni di Angelo Branduardi» (Àncora). La prima traccia di quell’album è «Il Cantico delle creature», seguita da «Il sultano di Babilonia e la prostituta», cantata con Franco Battiato.
«Francesco era poeta, amava cantare ed era un uomo, diventato Santo – ha detto Branduardi intervistato da Avvenire – La sua visione era grande, universale. Ho degli amici francescani che fanno addirittura meditazione alla orientale. È stato uno di loro a propormi il lavoro su san Francesco. Il problema a volte è la paura di allargare le esperienze. Mi viene in mente papa Giovanni Paolo II con il suo appello “non abbiate paura”. Per me suonare e scrivere è aprire la porta sullo Sconosciuto ».