Il boccone di Giuda: i Campionesi a Modena
Ancora Giuda.
Ma un Giuda che disorienta, che confonde, che spiazza.
Non foss’altro che per quell’aureola, inaudita, stonata, che ancora
circonda il suo capo, accomunandolo per l’ultima volta agli altri
discepoli in quest’ultima cena. Ultima anche per lui.
O per quell’insolito pesce che l’Iscariota stringe in una mano, al posto
della borsa con le trenta monete. Preda o dono? Furto od offerta?
Soltanto Gesù può saperlo.
E la mano del Maestro sfiora le labbra del traditore, porgendogli alla
bocca un pezzo di pane con un gesto di sconvolgente intimità, di cui
lo stesso apostolo infedele pare sorprendersi.
Loro due come da soli, ora nel cenacolo.
«Quello che devi fare, fallo subito».
Cristo e Giuda, volto nel volto, sguardo nello sguardo.
Il segno del traditore
Il denaro, lo sterco del diavolo.
Come le monete d’argento intascate da Giuda per tradire Gesù.
Ma come anche i soldi accumulati dallo Scrovegni praticando
l’usura.
Rinnegato l’uno, strozzino l’altro.
La morale medievale non fa troppe distinzioni fra le due colpe.
E infatti Dante mette entrambi all’inferno, condannati alla
dannazione eterna per l’avidità di quelle «maledette ricchezze».
Ma dal letame possono nascere fiori…
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Testi tratti dal libro “Cene ultime” di Luca Frigerio (Àncora, 2011)
Luca Frigerio, scrittore, giornalista e critico d’arte, è redattore dei media della Diocesi di Milano, per i quali cura la sezione culturale. Con Àncora ha pubblicato i libri: Caravaggio. La luce e le tenebre (2010); Cene Ultime. Dai mosaici di Ravenna al Cenacolo di Leonardo (2011); Bestiario Medievale. Animali simbolici nell’arte cristiana (2014); Bosch. Uomini, Angeli, Demoni (2017).
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