Se per il tempo di Natale ci sono tantissimi aIbum dedicati, una delle colonne sonore ideali per il tempo di Pasqua potrebbe essere “Il seme”, il secondo album dei Kantiere Kairòs.
Inizia con una sorta di carnevale, “La lista” per la festa a cui il Signore invita ciascuno di noi, ci viene quindi chiesto di fare “Un passo oltre” per cercare di capire cosa il Signore vuole per noi. In “Qui” si parla della vita eterna e della comunione dei santi perché la morte non ha l’ultima parola e come indica la traccia 4 dedicata a Chiara Corbella Petrillo, “Siamo nati”.
La quaresima è un tempo eletto per ripensare a “I soliti errori” e impegnarsi a correggerli, anche secondo l’esempio di mamma “Natuzza” Evolo, poiché “Il seme” della vita divina è stato piantato in noi e dobbiamo prendercene cura.
Meditando la passione di nostro Signore ci domandiamo se “Non basta morire” e in linea con il Vangelo di domenica prossima ripensiamo alla figura di “Lazzaro 2.0”, ben attuale ancora oggi per le nostre vite. Meditiamo sulla figura del figliol prodigo con “Dove respiro” e ci impegniamo a compiere opere di misericordia, poiché “Basta farlo”.
Con la traccia n° 12 si innalza una “Lodeterna” che diventa anche intercessione per le situazioni di difficoltà in “Rossomare”, perché pervasi dal suo Spirito possiamo constatare che “L’amore può” guarirci, stupirci e tirare fuori il meglio di noi.
Dal disco è stato recentemente tratto un nuovo video girato dagli stessi Kantiere con Francesco e Antonello Stumpo nel quale vengono mostrati degli stupendi paesaggi dei boschi calabresi.
Si tratta di una canzone non immediata, ma molto adulta che ad un primo ascolto sfugge, soprattutto se paragonata a “La lista” o “Lazzaro 2.0”, ma rientra sicuramente tra le preferite dei fans della band che dopo aver approfondito l’ascolto riescono a gustarne il respiro.
“Il seme”
Respiro luce in ogni istante
da quando ci sei Tu
sento un oceano di pace
che raggiunge le mie rive
c’è il sole nelle vene
da quando ci sei Tu
non c’è più inverno né dolore
solo un fiore
io non cercavo che Te
Tu non cercavi che me
cosa ci potrà dividere?
io non volevo che Te
Tu mi aspettavi da sempre
respiro luce in ogni istante
da quando ci sei Tu
sento un oceano di pace
che raggiunge le mie rive con le onde del Tuo Nome
c’è il sole nelle vene
da quando ci sei Tu
non c’è più inverno, né dolore
solo un fiore dal Tuo Seme
io non cercavo che Te
Tu non cercavi che me
cosa ci potrà dividere?
io non volevo che Te
Tu lo sapevi da sempre
io non cercavo che Te
Tu non cercavi che me
cosa ci potrà dividere?
Tu non volevi che me
io Ti appartengo da sempre!
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