Anche nell’ultima edizione dello Zecchino d’Oro ci sono stati molti brani degni di nota e autori di rilievo: Franco Fasano (Come le formiche e Hai visto mai), Leonardo Pieraccioni e Tricarico (Mozart è stato gestito male), Stefano Rigamonti (Un minuto), Mario Gardini (Mille scarpe e Un Minuto), Carmine Spera e Antonio Buldini (Salutare è salutare), Flavio Careddu e Alessandro Visintainer (Il serpente balbuziente) e molti altri tra i quali Simone Cristicchi, che assieme a Gabriele Ortenzi (degli Areamag), ha scritto “Custodi del mondo”, la canzone che ha vinto la gara.
Una responsabilità comune
Il brano interpretato da Anita Bartolomei (di 7 anni, residente nella provincia di Macerata) racconta di come la tutela e la salvaguardia del mondo siano una responsabilità e un dovere di ciascuno. Chi sono i difensori del nostro pianeta? Non si tratta di supereroi dotati di grandi poteri, ma di persone normali che svolgono il proprio mestiere con amore. Un concetto che mi ha fatto ripensare ad un intervista agli Eurythmics per la presentazione di “I saved the world today” (dall’album “Peace” del 1999), dove Annie Lennox e Dave Stewart esprimevano proprio il concetto di salvare il mondo attraverso una sana pratica quotidiana del bene che è opportuno fare. L’impegno nel momento presente come forma di amore salvifico.
Un altro spunto che vorrei mettere in risalto, rispetto a “Custodi del mondo” è l’idea del cercare la propria vocazione, la propria attitudine personale, riconoscere i propri desideri, i sogni e le necessità. Ad esempio: se sei un pittore, fai bene il pittore, sii pienamente te stesso e contribuirai al bene del mondo.
Il brano vuole essere un messaggio sociale di speranza e di costruzione di un futuro in armonia con la Terra e la natura, ma essere custodi del mondo significa anche prenderci cura uno dell’altro e insieme del nostro pianeta e della comunità di cui facciamo parte. Racconta Cristicchi: «Ognuno di noi è un piccolo tassello di un grande mosaico, ha una responsabilità, deve essere custode di questo mondo a partire dai più piccoli perché lasceremo a loro in eredità questo pianeta».
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