L’arte esce dai musei, si avvicina alla gente, scende per strada: sui piloni di un cavalcavia, sulle facciate dei palazzi, sui muri delle case o di un parcheggio. È lo straordinario incontro tra la pittura del ‘600 e la street art che Andrea Ravo Mattoni, artista varesino, sta portando in tutto il mondo.
È arrivato al grande pubblico con il lavoro realizzato nella sua Varese per il progetto Urban Canvas: “La Cattura di Cristo” di Caravaggio, del 1602, dipinto sul pilone di un cavalcavia. Al posto del pennello, le bombolette; una grande passione per la storia dell’arte – e Caravaggio in particolare – e un sogno in testa: realizzare il più grande museo diffuso al mondo, portare l’arte nelle strade con le grandi opere classiche cercando di coinvolgere il maggior numero di persone possibile.
Recupero del classicismo in chiave contemporanea con una tecnica moderna, lo spray: un’idea semplice e rivoluzionaria al tempo stesso, che ha subito fatto presa su istituzioni e privati, che oggi si mettono in fila per commissionargli lavori, in Italia e all’estero.
Far conoscere la storia dell’arte
Molto Caravaggio, che rimane l’artista preferito da Ravo, ma anche Leonardo, George de La Tour, Maestro di Ozieri, Diego Velázquez, Van Eyck, Rubens, Bruegel, Scipione Pulzone detto il Gaetano, Tanzio da Varallo, Gaudenzio Ferrari e molti altri, generalmente tutti legati in qualche modo al territorio che ospita il lavoro.
Il progetto di Ravo nasce dall’esigenza di costruire un ponte tra il museo e la strada, e uno degli aspetti chiave è quello didattico: spesso infatti, durante la realizzazione delle sue opere, Ravo incontra le scuole per delle vere e proprie lezioni di storia dell’arte che lasciano a bocca aperta sia i ragazzi, attratti dalla sua tecnica, sia gli adulti, spesso condizionati dall’accostamento – piuttosto diffuso nell’immaginario collettivo – bomboletta/vandalismo. Un incontro tra generazioni che può far scoccare la scintilla dell’amore per l’arte e allo stesso tempo contribuire a valorizzare il patrimonio culturale che la nostra storia ci ha lasciato in eredità.
Trasformerò le strade italiane, e non solo quelle italiane, in un grande museo diffuso. Perché l’arte deve essere di tutti, e per tutti .
Andrea Ravo Mattoni
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