Prima del Vangelo sulle Nozze di Cana, nelle letture di domenica 20 gennaio ci viene proposta un’altra immagine di matrimonio, quella di Isaia 61, 1-5.
La Bibbia trasforma gradualmente le figure della sposa e dello sposo in una metafora della relazione tra Israele e Dio. Il Terzo Isaia (capitoli 56-66) proclama che Dio ama il suo popolo con la stessa passione dello sposo per la sposa, lo colma di doni e di benedizioni, e continua ad essergli fedele.
Quando Israele si allontana dall’alleanza e corre dietro altri dèi, lo paragona alla sposa infedele, o ad una prostituta, che cerca le false divinità dimenticandosi del vero Dio. Anche davanti a questa infedeltà così grave, però, l’amore di Dio è immenso, e arriva a chiedere al profeta Osea di sposarsi con una prostituta per essere segno vivo di fedeltà al suo popolo (vedi “L’amore sponsale di Dio per il suo popolo”, in Os 1-2). Il Nuovo Testamento non esiterà a fare propria la simbologia nuziale per esprimere il rapporto tra Cristo e la sua Chiesa.
(il testo è tratto dalla Bibbia Giovane)
Lascia un commento