«Sotto casa mia c’è un negozio per farsi i tatuaggi. Papà dice che chi si fa i tatuaggi non è cristiano. È vero???».
Maria Vittoria, una ex alunna, mi manda questa stimolante domanda, piena di curiosità, scritta in modo molto simpatico che mi offre la possibilità di trattare il tema dei tatuaggi. È cristiano farsi dei tatuaggi? Cosa dice la Bibbia in merito?
Cosa dice la Bibbia
L’abitudine di tatuare e incidere il proprio corpo è radicata nell’uomo fin dall’antichità; tutt’oggi anche le popolazioni indigene usano simili pratiche. Nella Bibbia l’unico testo in cui si parla esplicitamente dei tatuaggi è nel libro del Levitico, ricco di norme che – se prese alla lettera – rischiano di disorientare e confondere.
Non vi taglierete in tondo il margine dei capelli, né deturperai ai margini la tua barba. Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio
Lv 19, 26-27
Leggendo attentamente queste righe bisogna fare molta attenzione: nessuna indicazione di questo tipo deve essere applicata dai barbieri o da chi intenderà farsi tagliare i capelli ai lati! Piuttosto, tutte queste norme erano scritte per vietare forme di idolatria al tempo diffuse tra i pagani. Leggendo il testo più in profondità senza soffermarsi al significato letterario, si fa riferimento ad un culto dei morti vietato dalla fede di Israele.
Chi fa un tatuaggio lo fa per diversi motivi: per abbellire il proprio corpo, per esprimere un messaggio oppure l’appartenenza ad un ideale (che può essere di vario tipo: sportivo, politico, religioso ecc.) attraverso simboli, immagini o l’uso delle parole. C’è sempre un motivo scatenante che spinge una persona a tatuare sulla pelle qualcosa di importante e probabilmente definitivo. In tutto questo potremmo non riscontrare alcuna forma di violazione delle leggi sacre a meno che si incidano tatuaggi con messaggi espliciti alla violenza, al satanismo, alla superstizione o contenenti una simbologia poco esplicita.
È altrettanto vero che il corpo – un dono divino – deve essere custodito con cura e integrità, su questo i testi sacri sono più chiari ed espliciti. Il confine è davvero molto sottile in questo senso: per qualcuno un tatuaggio non deturperebbe il corpo, anzi lo abbellirebbe; di per se non è esplicitamente proibito ma il buon senso e la decenza dovrebbero prevalere sempre, anche in questo caso.
Un incontro in spiaggia
Sulle spiagge in estate c’è una vasta esposizione di persone tatuate. Parto dal presupposto che a me non piacciono seppur rispetto le scelte di ognuno. Mentre alcuni tatuaggi non disturbano, altri sono di gusto abbastanza discutibile. In alcuni casi, il corpo viene completamente deturpato soprattutto quando vengono tatuati il viso o altre parti sempre visibili.
Questa estate un signore in spiaggia aveva il corpo completamente ricoperto di simboli religiosi: l’immagine gigantesca di una Madonna gigantesca sulla schiena, Gesù sulla gamba, varie figure di santi sul petto, croci, simboli vari e addirittura brani ben visibili del Nuovo Testamento (ovviamente la mia indomabile curiosità mi ha spinto verso una rapida ricerca dei testi sacri incisi sull’avambraccio!). Mio figlio, anche lui colpito dalla visione di quest’uomo, mi ha domandato se il tipo era cristiano o stupido. Gli ho risposto che poteva essere uno stupido cristiano! A modo suo voleva esprimere la sua appartenenza e il suo credo alla fede cristiana ma ha comunque deturpato il suo corpo con immagini di dubbio gusto estetico.
Oggi il tatuaggio è di moda e ampiamente diffuso; per qualcuno è una forma di esibizionismo, per altri è una scelta più privata e intima. Ci sono addirittura tatuaggi famosi, come la farfallina di Belen o il rosario inciso sulla schiena di Federica Pellegrini.
Mi sono sempre chiesto cosa sia veramente importante tatuare sul proprio corpo, cosa di questa vita possa essere impressa per sempre sulla pelle: una data, un nome, una squadra, un amore, un amico, un sogno? Tutto è mutabile, fragile, imperfetto. Ciò che è essenziale è scolpito nel cuore, nei nostri ricordi, nel nostro vissuto; possiamo ricordarlo, celebrarlo e viverlo ogni giorno inseguendo l’attimo.
Antonella dice
Un bell’articolo. È riuscito a dare risposta ai miei dubbi sul significato dei tatuaggi che anche a me non piacciono. Grazie