La scuola è fatta anche di spazi comuni dove gli studenti possono condividere momenti della vita scolastica, dove più facilmente possono crearsi occasioni per la socializzazione con gli altri alunni.
L’atrio è uno di questi, lo spazio dell’accoglienza che dà il benvenuto a studenti, insegnanti e personale della scuola. Eppure a volte entrare in una scuola può generare qualche disorientamento. I bambini, dopo aver lasciato le loro case con mobilio curato, confortevoli, riscaldate o raffreddate a seconda della temperatura, arrivano a scuola e nulla o quasi farebbe pensare loro che quello sia il luogo deputato alla cultura, dove si va per imparare e crescere; spesso entrando negli edifici scolastici si ha la sensazione di essere nel posto sbagliato.
Generalmente all’ingresso, affissi ad una parete ci sono avvisi incomprensibili che parlano di Stem, Ptof, Pon, progetti, assemblee sindacali, cartellonistica varia che fanno somigliare l’atrio scolastico ad un ufficio di collocamento. Per essere accogliente l’atrio dovrebbe essere pensato e curato in base all’età degli studenti che la frequentano: potrebbero esserci immagini, pensieri costruttivi ed educativi, colori che possano mettere allegria a chi entra in una scuola.
Fino a qualche anno fa le molte scuole venivano intitolate ai grandi personaggi della storia come Mazzini, Garibaldi, Leopardi, Giulio Cesare, tanto che spesso i busti di costoro erano esposti all’ingresso: personaggi a cui veniva intitolata una scuola perché meritevoli nel campo in cui si sono distinti. Oggi, nel grigiore della fantasia degli adulti, a molti istituti viene assegnato il nome delle strade in cui sono situati e così ecco istituti comprensivi con nomi improbabili e bizzarri: “via del salice”, “via cortina”, addirittura “via dal verme”!
Un proverbio africano dice che per “educare un figlio ci vuole un villaggio”: questo per dire che tutti possono contribuire all’educazione di un giovane. L’atrio scolastico dovrebbe somigliare alla piazza del villaggio dove tutti possono contribuire alla crescita e all’educazione dei nostri studenti.
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