«Papa Francesco ha usato l’immagine della vendemmia. Le premesse sono buone, ma serve tempo e non bisogna cadere nel tranello di volere ricette immediate a questo o a quel problema». Per Giovanni Tridente, vaticanista e docente di comunicazione all’Università Santa Croce di Roma, «il vero Sinodo inizia adesso».
Tre settimane di lavori e un documento di 167 paragrafi. Da che parte iniziare per raccontare il Sinodo dei giovani?
Secondo me il punto di partenza sta in quanto il Papa ha detto alla chiusura delle votazioni. Il Sinodo non è un Parlamento, non possiamo pensare che il documento sia un riferimento giuridico di ciò che deve essere fatto a partire da domani. È piuttosto una traccia che deve servire ai vescovi per un lavoro nelle loro diocesi.
Dire che il vero Sinodo inizia adesso, però, non significa ammettere che la Chiesa ha avuto fino ad oggi qualche difficoltà – e magari anche responsabilità – nel dialogo con i giovani?
Il fatto stesso di convocare un incontro su questo tema vuol dire che certamente in questo campo bisogna fare qualcosa in più. Il Sinodo è servito a guardarsi negli occhi, ad ascoltare, confrontarsi. Ora inizia il problema di rendere concreto tutto questo. Vescovi e Conferenze episcopali dovranno accogliere le spinte del Sinodo, trasformandole e facendole fruttificare sul territorio.
Tra i vari argomenti toccati nel documento conclusivo – dai riferimenti ai single alla partecipazione dei laici alla vita della Chiesa – ce ne sono alcuni che l’hanno colpita maggiormente?
Tre punti. Il primo: l’importanza che la parrocchia tenga le porte aperte in uno spirito di accoglienza anche verso chi non è inserito nel contesto ecclesiale. Poi la valorizzazione del discernimento, perché dobbiamo tutti, a tutti i livelli, recuperare la dimensione di imparare a conoscere ciò che Dio vuole veramente da noi in ogni campo. Infine, l’attenzione al “formare i formatori”, fondamentale per non rimanere fissati solo sulla prospettiva immediata, ma avere uno sguardo aperto al futuro.
Lorenzo Galliani
IL SINODO DEI GIOVANI: ECCO COSA DICE IL DOCUMENTO FINALE (VATICAN NEWS)
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