Una domenica pomeriggio di quiete. O almeno, per Marco lo era. Fino alla domanda di Sara.
– Ti ricordi quel giorno?
– Quale?
– Quello del nostro primo appuntamento
– Certo che lo ricordo. Come se fosse ieri
– E invece era…
– Cosa?
– Che giorno?
– Il 23 agosto
– 25
– Però il mese l’ho azzeccato
– Com’ero vestita?
– Eh, dai…
– Ma sei tu che hai detto che lo ricordi come se fosse ieri
– Io ieri non so neanche cosa ho mangiato
– Io invece ricordo come eri vestito, il 25 agosto di tre anni fa. Avevi una imbarazzante maglietta arancione. A-ran-cio-ne! Ma dico io, si può?
– Grazie per avermelo ricordato
– Pantaloni marroncini, un po’ larghi
– Sì, vabbè. E i calzini?
– Blu. Il destro leggermente scucito
Amore e memoria
L’amore delle donne è un amore che ricorda. Persino i minimi dettagli. E, per questo, a volte – ma solo a volte – è poco indulgente con l’amore degli uomini, quando si mostra più smemorato e confusionario, ma non per questo meno sincero.
Il vangelo di domenica 5 maggio (Gv 21, 1-19) è molto femminile. I discepoli sono stanchi, delusi: hanno seguito e creduto a quel Maestro. Doveva cambiare tutto, è morto in croce. Sono tornati alla vita di prima. Pietro, per esempio, è di nuovo pescatore. Non più «pescatore di uomini»: pescatore e basta. Né lui né gli altri (e sono sette) si accorgono di avere davanti Gesù risorto. È Lui a invitarli a gettare le reti. Come in occasione del primissimo incontro tra Gesù e Pietro, le barche si riempiono di pesci. Solo allora scatta l’illuminazione. «È il Signore», dice Giovanni a Pietro. E questi «si gettò in mare», proprio non ce la fa ad aspettare.
È l’amore che ha vinto la morte. Ed è un amore femminile, perché pochi versetti più avanti troviamo Pietro salire sulla barca: «Trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci». Centocinquantatrè? Perché non “molti”, o “più di 100” o, per un occhio davvero allenato, 150? Perché proprio 153? Chi li ha contati?
Pesci e magliette
Nel corso dei secoli, gli studiosi hanno dato risposte di ogni tipo: per Sant’Agostino è un numero che indica la pienezza di Dio, per Cirillo di Alessandria è la somma dei numeri che rappresentano i Gentili (100), gli Ebrei (50) e la Trinità. Ovviamente a queste si aggiungono altre decine di interpretazioni.
Ma, alla fine, davanti all’incontro con Gesù risorto, importa quanti fossero i pesci? È però bello, e non solo curioso, che sia indicato il numero 153. Perché ci parla di un amore dai tratti femminili. Perché l’amore che ti parla di 153 pesci è lo stesso amore che ti ricorda che, quel giorno di tre anni fa, indossavi una improbabile maglietta arancione e dei calzini blu (il destro leggermente scucito). Magari tu non sei capace di questa cura per i dettagli, ma non puoi non sentirti amato.
Il vangelo di domenica 5 maggio
Gv 21, 1-19
Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. 3Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». 6Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. 7Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. 8Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 1Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene».
Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 1Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
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