Superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira, accidia.
Riflettere sui vizi capitali è come fare un viaggio non solo dentro il mistero dell’uomo, ma dentro l’uomo stesso, a ritroso fino alla prima e più grave colpa: il peccato originale narrato nel terzo capitolo della Genesi.
Da quel momento la lotta tra il bene e il male, tra il vizio e la virtù, entra nel mondo e segna tutte le epoche fino a noi; la libertà che sta alla base delle decisioni dell’uomo si trova di fronte costantemente ˗ come insegna l’iconografia classica dell’Ercole al bivio tra due sentieri ˗ alla scelta tra l’esercizio della virtù e la caduta nel vizio.
Gli abiti del male
Si, perché nel vizio si cade: l’uomo si lascia tentare dal peccato per poi precipitare in basso, proprio perché tende a ripetere lo stesso errore. Già nel IV secolo a.C. Aristotele definiva i vizi come gli «abiti del male», poiché la reiterazione di un’azione deviata porterebbe l’uomo a «indossare» il vizio come fosse un abito.
I vizi capitali nell’arte
L’arte ha da sempre cercato di cogliere e di rappresentare i grandi temi della vita dell’uomo. Un’esplorazione nell’«abisso del cuore» di cui parla il Salmo, dove bene e male si confrontano. E allora quale guida migliore dell’arte?
Attraverso gli occhi dell’arte e soprattutto dell’arte di ispirazione cristiana ˗ che ha prospettato per immagini i grandi temi della vita dell’uomo con il costante riferimento alle Sacre Scritture ˗ ogni vizio capitale viene indagato Silvia Rondini nel suo libro I COLORI DEL PECCATO (Àncora, 2019), propone un viaggio attraverso le opere di grandi maestri dell’arte, come Tiziano, Giotto, Caravaggio, Gentileschi, Bosch, Dürer, Correggio, e di autori meno noti al grande pubblico (ma non per questo meno interessanti e stimolanti), per scoprire quali interpretazioni hanno dato dei sette vizi capitali nelle loro opere.
Nelle prossime settimane andremo a conoscerli da vicino, questi vizi, proprio attraverso una grande maestra: l’arte.
SILVIA RONDINI, laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università di Pisa, nel 2009 ha fondato l’associazione culturale “A regola d’Arte”, agenzia educativa della Provincia di Pistoia, per la quale svolge l’attività di docente di storia dell’arte nel sistema dell’Educazione degli Adulti di diversi Comuni toscani e organizza visite guidate a mostre su tutto il territorio nazionale. Insegna Lettere nella scuola secondaria di primo grado.
Visita il sito: Associazione Culturale A Regola d’Arte
Lascia un commento