“Dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future”. C’è una frase del vangelo di domenica 16 giugno che fa pensare a un film di fantascienza, «Frequency».
Un uomo, John, attraverso una radio riesce a mettersi in contatto col padre Frank, morto trent’anni prima. Il dialogo avviene proprio quando, nel passato, manca un giorno alla tragedia. Dal futuro John guida il padre – dopo essere riuscito a convincerlo di essere il figlio che parla dal futuro, cosa evidentemente non semplicissima – , dicendogli cosa fare per evitare di finire vittima dell’incendio e riuscendo così a cambiare il corso degli eventi. Il tutto avviene non senza difficoltà, come un film di fantascienza e poliziesco prevede, perché ogni volta che viene risolto un problema ne vengono creati altri, determinati proprio dalla nuova storia.
Ci piacerebbe conoscere il futuro, e non sono pochi coloro che cadono nella trappola dei venditori di futuro, che però il futuro non lo conoscono. Il Vangelo ci dice che adesso non siamo in grado di portare il peso di altre cose, rispetto a quelle già dette da Gesù (e, a ben vedere, il presente è già abbastanza impegnativo…), ma lo Spirito della verità «vi annuncerà le cose future». Ci conosce e ci parla. Ci parla perché ci conosce. Perché, come recita il sottotitolo del film “Frequency”, “il futuro è in ascolto”.
streamingcommunity.tube dice
la comprensione dei film è la definizione dei nostri pensieri