Il motore della vita è un meraviglioso e delicato congegno, capace di farci volare molto in alto. E a chiunque può capitare – una volta o l’altra – di restare in panne. Perciò quella del Piccolo Principe è una favola universale in cui tutti hanno la possibilità di specchiarsi.
C’è un momento in cui ci viene chiesto di attraversare il deserto. Non vorremmo, ma non ci sono alternative. Quando, finalmente, decidiamo di metterci in marcia, è il cammino stesso che ci apre alla comprensione. Ci sono cose che non vediamo e che pure ci guidano, ce ne sono altre che sentiamo soltanto, e malgrado ciò sono per noi più reali degli oggetti che abbiamo davanti e che possiamo toccare. Lassù, su una stella, c’è la rosa che amiamo, unica sebbene confusa tra le migliaia di astri che brillano nel firmamento. C’è una sorgente, da qualche parte, sotto la sabbia del Sahara. Non sappiamo dov’è, ma il fatto che esista è già una risposta alla nostra sete. Che è sete, innanzi tutto, di speranza.
Ecco perché per leggere, o rileggere, Il Piccolo Principe consigliamo di indossare le lenti dello spirito. In caso contrario le immagini del racconto appariranno sfocate e deformi, proprio come se al cinema si assistesse a una proiezione in 3D privi degli occhiali speciali.
Solita domanda: sono pagine, queste, per bambini o per adulti? La risposta è: sono pagine di bambini, anzi del bambino che c’è in ognuno di noi. «L’infanzia, questo grande territorio da dove ognuno è uscito. Di dove sono? Sono della mia infanzia come di un paese» aveva scritto Saint-Exupéry in Pilota di guerra.
La fanciullezza è la porta per penetrare in un «oltre» impercettibile dove l’eternità si può trovare nelle piccole cose. Come nel canto della mamma che arriva dal piano di sotto fino alla stanza da letto dove i piccoli stentano a prender sonno: una voce che è la risonanza di un’immensa festa dei cuori. O nel rumore della piccola stufa da camera che di notte si sente ronfare serenamente mentre la sua fiammella proietta sul muro delle belle ombre. Sì, nella piccolezza si nasconde l’infinitamente grande. Saint-Exupéry lo confidava a sua mamma Marie in un lettera dall’Argentina: «Ciò che mi ha insegnato l’immensità non è la via lattea, né l’aviazione, né il mare ma il secondo letto della vostra camera. Era un’occasione meravigliosa essere malato. Si aveva voglia di esserlo ciascuno a turno. Era un oceano senza limite al quale la febbre dava diritto».
Solo lo sguardo puro di un bambino può riconciliarci con noi stessi e perfino con la grande nemica di sempre, la morte. Tutti gli appassionati di Saint-Exupéry hanno sognato e sperato che la sua morte non sia mai avvenuta, che il papà del piccolo principe non sia finito in fondo al Mar Tirreno. Se un ex aviatore tedesco ha raccontato di aver colpito il ricognitore P-38 al largo della Costa Azzurra la mattina del 31 luglio 1944, è pur vero che il corpo del pilota-scrittore non è stato mai ritrovato.
Enzo Romeo – prefazione a “Il Piccolo Principe” (ed. Àncora, 2015)
È duro rimettersi a disegnare?
E allora, come diceva Saint-Exupéry nel Piccolo Principe, «è duro rimettersi a disegnare alla mia età…», ma perché no? Non è necessario essere degli artisti per farlo!
Negli ultimi anni i libri da colorare, i coloring book, per adulti, sono diventati un vero fenomeno editoriale.
La chiave di questo successo va cercata nella cosiddetta art therapy: colorare è un’attività che richiede un buon livello di concentrazione, tiene la mente occupata e questo aiuta ad allontanare lo stress e ad alleggerire i pensieri negativi, come quelli che inevitabilmente si affacciano in questi giorni di emergenza. Colorare non è quindi solo per bambini. Concentrarsi a colorare rilassa, come se dalla confusione nascesse pace.
Pace, anche interiore, proprio quello che ci serve in questo momento.
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Mi domando se le stelle sono illuminate
perché ognuno possa un giorno
trovare la sua.
Il Piccolo Principe
Il Piccolo Principe
Edizione integrale del Piccolo Principe con nuova traduzione.
Prefazione di Enzo Romeo, autore di “L’invisibile bellezza”, biografia di Antoine de Saint-Exupéry (Àncora, 2012)
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