Potrebbe sembrare che la denuncia di Amos per il lusso egoista – nel brano che sarà letto domenica 29 settembre (Am 6, 1.4-7) – sia diretta solo agli adulti, ai ricchi e ai governanti. E ad ognuno di noi? Cosa ci dice?
Nuovo e migliore! Sono le parole più comuni negli annunci pubblicitari. Non importa quanto è buono il prodotto: presto o tardi, oltre ad essere nuovo, sarà migliore.
Siamo caduti, qualche volta, nel tranello del nuovo/migliore, senza aver bisogno di quel prodotto? Soffriamo, quando non siamo alla pari con l’ultimo grido della moda e ci sforziamo di avere quegli oggetti che, secondo la pubblicità, ti daranno una vita meravigliosa?
Amos parla a tutti noi, che compriamo ed accumuliamo cose non necessarie, lussi e comodità, quando potremmo usare le nostre risorse a beneficio dei più poveri. Inoltre, il lasciarci attrarre da cose superflue, generalmente ci impedisce di percepire l’esigenza di giustizia che ci comunica la Parola di Dio (Am 8,11).
Basta pensare al lusso esagerato di certi prodotti, con ogni genere di accessori, e paragonarli ai limiti e alle insufficienze di milioni di case in tutto il mondo, per renderci conto che il messaggio di Amos è di grande attualità.
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