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IL TG DELLE BUONE NOTIZIE SOGNATO DAI BAMBINI

In tempo di pandemia siamo stati costretti a rimanere a casa mentre i telegiornali diffondevano quotidianamente una triste litania di cattive notizie.

Parole come contagio, virus, infezioni, decessi hanno devastato gli animi di chi, da spettatore, vedeva e ascoltava i notiziari. Il dramma si ampliava ancora di più per coloro che ne erano coinvolti in prima persona.
I miei alunni sono stati particolarmente colpiti da questa situazione; durante le video lezioni toccavo con mano il loro stato d’animo, leggevo nei loro occhi una certa insofferenza, nonostante cercassero di celarla. Il contatto visivo, seppur attraverso uno schermo, con insegnanti e compagni è stato di grande aiuto in questo periodo.

Tra i titoli principali di un telegiornale o di un quotidiano raramente troviamo belle notizie. Ho pensato perciò di invitare i miei alunni a cercarne alcune, non tra i notiziari o su internet, ma nella loro quotidianità. In pieno lockdown abbiamo dato così vita ad un notiziario divertente e carico di positività.

Il Tg dei bambini

Ho selezionato alcune belle notizie che vi riporto così come le hanno scritte i bambini, rispondendo alla domanda “Quale notizia inseriresti nel tg di questa sera?”:
• Ho avuto modo di parlare con le mie amiche in video chiamata: anche solo averle davanti ad uno schermo era come se fossero accanto a me;
• Durante la quarantena ho imparato a scrivere in corsivo. È bellissimo;
• Mia nonna ha avuto una malattia molto pericolosa e ha rischiato di morire. È stata due mesi in ospedale e noi in quei giorni abbiamo pregato tante volte e adesso finalmente è a casa;
• Come faccio ogni volta a fine pasto, insieme a mio fratello abbiamo dato un bacio a mamma e papà per il cibo ricevuto e gli sforzi fatti;
• Ieri dopo tanto tempo sono andato a fare una passeggiata sulle sponde dell’Aniene e ho visto dei cavalli al galoppo;
• Oggi con mio fratello abbiamo fatto uno spettacolo per i nostri genitori che hanno applaudito commossi;
• Stamattina le mie tartarughe di terra hanno deposto le uova.

Piccole notizie che non troveremo mai in un notiziario ma che ci riportano ad una visione fresca e spensierata della vita. I bambini nell’ascoltare le notizie dei loro compagni sono rimasti sorpresi e divertiti. Tutti abbiamo bisogno di belle notizie.
La logica dei social è di mettere in risalto le cattive notizie perché aumentano il numero degli utenti; il male fa più “audience” del bene, fa vendere di più. Ne sa qualcosa la “tv del dolore” fatta di programmi dove si calpesta la dignità dell’uomo, così come il gossip o la cronaca nera.

In un tempo in cui le distanze sociali ci impongono di stare lontani e l’altro è diventato un potenziale nemico per la salute di tutti, abbiamo bisogno di ritrovare la fiducia attraverso storie e notizie che possano offrirci un’ancora di speranza a cui aggrapparci. Come sempre i bambini lo hanno capito in anticipo e nelle loro notizie si legge chiaramente un bagliore di speranza: le amiche ritrovate, un bacio ai genitori, delle tartarughe che depongono le uova, una nonna guarita, un’offerta infinita di abbracci.

Nel tempo acuto della pandemia, tra le tante notizie drammatiche, abbiamo visto persone semplici che ogni giorno – nel silenzio – vivono il loro lavoro con eroicità: dal personale medico e ospedaliero, ai commessi dei supermercati fino alle forze dell’ordine. Pur rischiando la loro stessa vita queste persone non si sono mai tirate indietro: tante volte i miei alunni hanno tenuto a sottolinearlo.

Affidiamoci ancora una volta al valore delle piccole cose, capaci di farci vedere un aspetto diverso della nostra quotidianità. Me lo hanno ricordato i bambini, maestri di belle notizie che possono infondere fiducia e speranza.

Leggi gli altri articoli in “Scuola”

Info Andrea Gironda

Andrea Gironda, nato a Roma nel 1974, è insegnante di religione nella diocesi di Roma. È autore del libro “Anche i pidocchi vanno in Paradiso” e con Àncora ha appena pubblicato "Chiedetelo ai vostri bambini".
Cura il sito www.andreagironda.it

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19 Dicembre 2018 By Àncora Editrice 1 commento

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