Si può essere grande amici di una persona incontrata una volta sola? La risposta è sì, se questa persona risponde al nome di Miguel Ángel Castellarín.
Ci siamo conosciuti nel 2014, a Buenos Aires. Volevo raccogliere un po’ di storie su Papa Francesco, e lui ne aveva una interessante, che poi scrissi per Avvenire. Miguel Ángel aveva composto da qualche anno «La Misa en Jazz»: il «Signore pietà» in versione blues, l’«Agnello di Dio» in bossa nova e così via. Il 2 luglio 2012, incoraggiato da un sacerdote, andò a parlare con Bergoglio: «Hay que tocar!», ossia “bisogna suonare!”, rispose l’allora cardinale di Buenos Aires.
Lo swing a Panama
In sei anni ne sono successe di cose. Bergoglio è diventato Papa e Miguel Ángel Castellarín, che oggi ha 38 anni, ha realizzato un sogno: la sua «Misa Jazz», che oggi coinvolge 60 musicisti, ha incantato mercoledì la Giornata mondiale della Gioventù al Figali Convention Center.
«Sono contento, è stato bellissimo vedere tante persone ballare al ritmo della mia musica – mi ha detto Miguel Ángel –. Adesso che ho scaricato la tensione devo riprendermi, ma l’emozione vissuta è indimenticabile». Non l’ultima emozione, però: Miguel Angel ha incontrato Papa Francesco. Non è stato, come nel 2012, un incontro di un’ora a parlare di jazz e fede. Ma tra amici veri può bastare anche un abbraccio per stare bene.
Lorenzo Galliani
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