Il film «La storia infinita», tratto dal romanzo di Michael Ende compie 35 anni. Per l’occasione, «Cattonerd» ha dedicato un articolo, in particolare sulla scena che vede Atreyu, il protagonista, davanti a… se stesso.
La prova è appunto quella dello “specchio dell’anima”, un faccia a faccia con il proprio io. Una prova simile, aggiungiamo noi, a quella che troveremo anni dopo nella saga di “Divergent”, con Tris sfidata a perdonare se stessa per superare il test dei Pacifici. Ma questa è un’altra storia.
Restiamo a quella infinita, a proposito di storia. Segnalando alcuni passaggi dell’articolo di Cattonerd.
Guardarsi dentro è difficile, la verità è che anche noi fuggiremo urlando, perché per farlo bisogna avere il coraggio di affrontare le proprie miserie e debolezze.
Affacciarsi allo specchio della propria anima, è un atto di umiltà necessario per avere un autentico rapporto con Dio, poiché dobbiamo scendere nei nostri abissi prima di imbatterci nell’immagine del Padre.
La sicurezza vera viene dall’accettare le proprie ombre. La nostra sicurezza deve fondarsi in Dio, nella consapevolezza di essere amati da Lui in quanto suoi figli, nonostante le nostre povertà
Cattonerd, “Affrontare la porta dello specchio magico”
cineblog01.rest dice
Questa è la maledizione della classe di lettura. Possiamo essere sedotti da una storia interessante anche nei momenti meno opportuni.