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L’ARMADIO DELL’INSEGNANTE CONTIENE IL MONDO

teachers room

Dopo aver parlato di banchi, lavagne, registri e quant’altro, potrà sembrarvi alquanto anomalo dedicare un articolo all’armadio dell’insegnante. Se così fosse vuol dire che non avete mai visto quanti oggetti riesca a contenere l’armadio di un docente!

Il problema di tutti gli insegnanti, pertanto, si riassume in un verbo: conservare. La tendenza infatti è quella di non buttare via niente e così gli armadi si riempiono inesorabilmente. In rari momenti di pulizia, il docente ha sempre una scusa pronta per non eliminare delle schede (“mi serviranno l’anno prossimo”), delle vecchie fotocopie (“potrebbero essere buone come carta da riciclo”), delle guide (“non ho avuto ancora il tempo di sfogliarle”), dei vecchi libri di testo (“mi sembra di ricordare che c’era una bella scheda su Mosè”) e così si accumulano, negli anni, sempre più cose fino al momento in cui il malcapitato insegnante si rende conto che non ha più spazio per conservare niente, e addirittura le ante si chiudono a fatica!

Una casa in miniatura

L’armadio di un insegnante della scuola primaria dovrà necessariamente conservare svariati oggetti come stereo, cartoncini, cancelleria varia, tempere, pennelli, verifiche, cartine, cartelloni, risme di carta per le fotocopie, plastificatrici e chi più ne ha, più ne metta. Per farvela breve, una piccola casa in miniatura dove c’è tutto il necessario per l’attività didattica. Più sobri certamente gli armadi dei professori delle scuole secondarie, dove le esigenze sono diverse.

Ma è veramente tutto necessario? Non sempre, anzi spesso escono da questi armadi degli antichi reperti come le guide didattiche risalenti al 1936 o i quaderni di ex alunni – ovviamente quelli bravi – conservati a perenne memoria e con affetto dal docente (“magari un giorno o l’altro può tornare utile, chi lo sa”)!

Un giorno o l’altro, penso sorridendo, arriveremo ad organizzare delle vere e proprie visite didattiche presso questi musei dell’archeologia scolastica, iniziando magari proprio dal mio dove è facile ritrovare materiale risalente ai miei primi anni di insegnamento!
Per quanto mi riguarda è indispensabile avere a disposizione un armadio con all’interno tanto materiale didattico oltre, ovviamente, a qualche genere di prima necessità come sapone, fazzoletti e qualche snack per eventuali momenti di stanchezza con relativo calo di zuccheri! Avendo tante classi è impensabile pensare che tutte le mie cose possano essere riposte in armadi diversi. Durante la mia giornata lavorativa mi reco più volte all’armadio, posto alla fine del corridoio, per cambiare il materiale didattico o prendere qualche libro; delle piccole soste che scandiscono così il mio via vai per le classi. Ho cercato di abbellirlo con dei disegni che i bambini mi regalano nel corso del tempo.

Ovviamente tutto il patrimonio librario e didattico di un insegnante non si esaurisce a scuola; è facile trovare anche nelle librerie domestiche qualche scaffale pieno di faldoni e libri scolastici. In questo senso aiuta un po’ il libro in formato digitale, consultabile da casa o anche in classe che evita il trasporto di tanto materiale. E per questo motivo porto con me sempre un tablet che mi viene in soccorso quando non ho con me i libri cartacei disponibili. Sicuramente un bel risparmio in termini di peso anche se i libri scolastici necessitano comunque di essere sfogliati sia da docenti che dagli studenti.

Un proposito

L’anno scolastico inizia e termina sempre con un proposito da parte dei docenti: fare pulizia nelle classi partendo proprio dagli armadi! Diciamo che spesso rimane un proposito. È bene ricordare che una guida del 1936 e dintorni (“perché le guide di una volta erano fatte bene!”) non può essere proponibile agli studenti del terzo millennio; svuotare ogni tanto gli armadi è una buona cosa per rimuovere le ragnatele, non solo quelle che potrebbero formarsi tra le scaffalature, ma soprattutto quelle – assai più pericolose – che si formano nell’azione didattica e nell’animo di un insegnante.

PS: se qualche docente si riconoscesse nelle frasi virgolettate tra parentesi… tranquilli, siete nella norma!

Leggi gli altri articoli in “Scuola”

Info Andrea Gironda

Andrea Gironda, nato a Roma nel 1974, è insegnante di religione nella diocesi di Roma. È autore del libro “Anche i pidocchi vanno in Paradiso” e con Àncora ha appena pubblicato "Chiedetelo ai vostri bambini".
Cura il sito www.andreagironda.it

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19 Dicembre 2018 By Àncora Editrice 1 commento

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