Adorazione dei pastori: i simboli
La mangiatoia, menzionata nel Vangelo di Luca come segno per riconoscere il bambino (Lc 2,12), viene sostituita talvolta con un tavolo, una cassa o una cesta di vimini.
L’origine di quest’ultima è forse riconducibile al racconto del ritrovamento di Mosè in una cesta sulle acque, mentre nella variante del tavolo, solitamente coperto da un drappo, probabilmente è da vedere un altare, secondo quanto suggeriscono Giovanni Crisostomo e Ambrogio, che definiscono la mangiatoia «un altare simbolico» e Cristo come il «pane vivente».
Fasce: sempre Luca ci fa intuire numerose rispondenze tra la natività e la deposizione di Cristo, individuando nelle fasce il simbolo della sepoltura, come le bende trovate nella tomba vuota dalle Mirofore e da Pietro e Giovanni. Una conferma di tale lettura si vede sia nella forte somiglianza iconografica tra l’immagine del Bambino fasciato e quella di Lazzaro avvolto nelle bende, sia in alcune scene della Natività, dove la mangiatoia è
simile a un vero e proprio sepolcro.
Cf Micaela Soranzo, I Vangeli dell’Infanzia, pp. 39-51
MICAELA SORANZO, architetto, si occupa di architettura e arte per la liturgia. Dal 1993 al 2015 ha fatto parte della Consulta dell’Ufficio Liturgico Nazionale; dal 1996 è membro dell’Associazione Professori e Cultori di Liturgia e attualmente del Servizio di Animazione Biblica della Diocesi di Perugia. Ha studiato all’Istituto Teologico di Assisi e Iconografia al Pontificio Istituto Orientale.
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