L’acqua sopra e la strada sotto. Lo hanno ribattezzato «il ponte di Escher», perché siamo in Olanda – nella città di Harderwijk – e perché, soprattutto, ricorda alcune sue opere dagli effetti paradossali.
Dal «povero me» al «beati voi, poveri» è un attimo, se di mezzo c’è Gesù. «Beati voi, che ora avete fame», «beati voi, che ora piangete». Se a pronunciarlo non fosse Qualcuno che gode di una certa credibilità, verrebbe da pensare a uno scherzo, e pure di cattivo gusto. Insomma: voi siete lì, che state male, che soffrite per una persona cara, e sentite dietro una voce: «Ehi, ti è andata fatta bene!». Persino chi dà l’ultimo saluto a un parente e un amico, certo che sia passato «a miglior vita», in quel momento non stappa lo champagne. Chi lo dice ai cristiani perseguitati nel mondo: «Rallegratevi ed esultate, perché la vostra ricompensa è grande nel cielo»? Lo dice Gesù, appunto. Poi eccolo partire con una raffica di «Guai a voi»: ai ricchi, a chi è sazio, persino a chi ride. Ma come, io stavo per i fatti miei tutto tranquillo, e vieni tu a scombinarmi i piani? Esattamente, perché il Vangelo non ci vuole lasciare tranquilli. Ma ribaltare le logiche, come e più del «ponte di Escher»: dall’io al noi, dagli affari miei al bene del prossimo, aprendo una strada non pensata se non da Lui. È un grande annuncio, quello fatto da Gesù a una folla «in un luogo pianeggiante». Ma come, non è conosciuto come il discorso della Montagna? Sì, ma solo nel Vangelo di Matteo. Qui invece le parole sono le stesse, ma siamo più a valle. Cambiamento di prospettive, appunto.
Il vangelo di domenica 17 febbraio 2019
Lc 6, 17. 20-26
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete,perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Lascia un commento