Halloween ha grande rilevanza in una grande saga per ragazzi, che rappresenta un vero e proprio caso letterario – soprattutto – ma anche cinematografico: la saga di Harry Potter. La data di Halloween ricorre numerosissime volte nei romanzi del maghetto di Hogwarts: innanzitutto si fa risalire al 31 ottobre la data dell’attacco di Voldemort a Godric’s Hollow. Quindi i Potter, il padre e la madre di Harry, sono morti proprio quel giorno e allo stesso tempo Voldemort, l’oscuro signore, ha permesso alla profezia di avverarsi.In altri episodi dei vari volumi troviamo citazioni di Halloween se non addirittura del suo retroterra culturale: Nick-Quasi-Senza-Testa è stato decapitato (o quasi!) il 31 ottobre 1492; Pomona, il nome della Professoressa Sprite, è anche il nome della dea dei frutti, che era venerata a Roma agli inizi di novembre.
Il giorno di Halloween, durante il primo anno a Hogwarts di Harry, il professor Raptor fa entrare nei sotterranei un Troll di montagna.
Nel secondo libro troviamo ad Halloween Harry, Hermione e Ron partecipare al 500° Complemorte di Nick e alla sera la gatta di Gazza viene pietrificata dal Basilisco.
Nel quarto libro, il Calice di Fuoco sceglie i campioni per il Torneo Tremaghi, e quindi anche Harry, in occasione di Halloween.
Infine, in tutta la saga creata da J.K. Rowling, Halloween è davvero la grande festa della scuola.
Harry Potter rappresenta un fenomeno straordinario: in un’epoca, civiltà dell’audiovisivo, in cui i ragazzi leggono con sempre più fatica, in milioni riescono ancora a divorare tante pagine quante sono quelle dei corposi volumi della scrittrice britannica. Le caratteristiche delle storie del maghetto, in cui si trova una sottile e gustosa miscela di naturale e preternaturale, di reale e irreale, di antico e moderno, hanno suscitato l’allarme di diversi osservatori, i quali associano Harry Potter ad Halloween e ad altri fenomeni alla moda per denunciare l’agire di uno spirito anticristiano: nei romanzi di Harry ci sarebbe addirittura una descrizione ammaliatrice dell’Impero delle Tenebre.
Il fatto curioso è che queste denunce provengono da ambienti del fondamentalismo religioso americano, di quel protestantesimo puritano, cioè, che a suo tempo non si fece scrupolo di distruggere festività come Ognissanti condannate come «superstizioni cattoliche». Dopo aver tolto di mezzo la religiosità autentica, è un po’ strano venire a lamentarsi per il riaffiorare del bisogno di soprannaturale sotto altre forme, come quella fantasy.
Certamente Harry Potter non ha le caratteristiche di epica religiosa che possiedono Tolkien o Lewis, ma la storia di questo orfano che combatte contro Voldemort, forte dell’amicizia di Hermione e Ron, compagni di scuola e di avventure, non è altro, a nostro avviso, che la riproposizione in chiave moderna di una delle più belle fiabe di tutti i tempi, quella del Brutto Anatroccolo.
Harry percorre a Hogwarts il cammino per diventare cigno, per acquistare la sua piena identità e per sconfiggere un male che si presenta in tutta la sua ambiguità. La saga di Harry Potter non è semplicisticamente manichea: per questo forse non è gradita dai fondamentalisti e per questo risulta credibile e affascinante.
Certo: la magia c’è ma, se è per questo, c’è anche in Cenerentola, Biancaneve, Pinocchio e Narnia.
Vogliamo buttare via tutto?
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