Maggio è tradizionalmente il mese dedicato a Maria. Una tradizione che si è consolidata da secoli e che su Bibbiagiovane vogliamo celebrare in un modo particolare: attraverso la rappresentazione che l’arte ha dato delle sue mani.
Le mani, il volto operoso del cuore. Le mani prendono e lasciano, porgono o rifiutano, carezzano, stringono, ma sanno anche colpire, le mani benedicono.
Ci si prende per mano, si dà la mano, si chiede la mano, a volte è necessario «dare una mano» o mettersi nelle mani di qualcuno. Sul palmo delle mani si dice sia scritto il nostro destino…
Le mani di Maria «parlano» dalle opere d’arte in cui compaiono: sono state mani di bimba, di sposa, di donna felice, di madre affranta, mani che hanno sperimentato la terra e il cielo, sono diventate soprattutto mani di madre per tutti gli uomini, mani di grazia per «gli esuli figli di Eva».
Mani che proteggono
Le mani di Maria, di cui una così serenamente abbandonata, e l’altra tesa, vigile e consapevole, anche nel sonno, della protezione di cui il Bambino ha bisogno, paiono al riparo di quella grande ala scura che a sua volta le protegge.
Le mani di Maria proteggono anche quando lei è addormentata, continuano il compito splendido ed arduo a cui sono state chiamate, sanno esserci anche nell’inconsapevolezza del sonno, per «vegliare» su quella preziosissima vita che è stata loro affidata.
Mani che temono
Sono in primo piano, rivolte verso l’osservatore, le mani che Maria alza in segno di profondo sgomento e timore, in questa originalissima Annunciazione di Lorenzo Lotto del 1527.
Nel quadro sono tante le mani che esprimono condizioni e stati d’animo: le mani decise di Dio che «puntano» su Maria, le mani dell’angelo che si preparano a darle l’annuncio, le mani di Maria che tremano davanti a questa intrusione nella sua vita di fanciulla. A quelle mani, così spaventate e tremanti, così sorprese e insicure, Dio ha affidato suo Figlio: l’ha messo proprio in quelle umanissime mani impaurite.
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