È finalmente uscito Luci d’America, il nuovo singolo di Luciano Ligabue che farà da apripista al disco di inediti previsto per marzo e a un tour degli stadi. Per il video dobbiamo aspettare il 14 gennaio, mentre il brano è già disponibile in alcune piattaforme (Spotify, Apple Music, iTunes).
In viaggio
Dopo l’album Made in Italy, lo sguardo si allarga, con riferimenti alle «luci d’America» e, nella canzone, alle «stelle sull’Africa». Ma, più che alle coordinate geografiche, Ligabue sembra parlare della potenza della relazione. L’altro è capace di offrirti uno sguardo di bellezza sul mondo:
Vieni qui e guarda fuori/ Fammi un po’ vedere come tu la vedi/ Io vedo fumo sulle macerie/ Tu guardi nello stesso punto e sorridi
Capita di essere incapaci di guardare, di non riuscire leggere le situazioni. Ma, al tempo stesso, non siamo soli: c’è qualcuno che può sostenere il nostro sguardo, e farci scoprire quanto possa essere meraviglioso qualcosa che ci fa paura. E allora sì, nella vita «serve pane e fortuna/ serve vino e coraggio/ Soprattutto ci vogliono buoni compagni di viaggio». È un invito a tenere lo sguardo puntato verso la bellezza. Per farlo, ci è richiesto un minimo sforzo: «Di certi miracoli uno può accorgersi solo da sveglio». Un riferimento alle ubriacature del nostro tempo? Alle persone che non si guardano in faccia perché sono tutte impegnate con lo smartphone? Non lo so, a me ha suggerito questa immagine, ma sono certo che ce ne siano altre.
La non-pagella
Che voto dare alla canzone? Nessuno, dopo aver imparato la lezione di Da zero a dieci, il film di Ligabue che, sin dalle prime battute, fa emergere l’ansia di chi, sin dalla nascita, è sottoposto a un giudizio. A scuola, tra gli amici, in famiglia, a volte sembra di ritrovarsi sotto lo sguardo (questo sì, severo, nulla a che vedere con Luci d’America) di giudici pronti a darti un voto «da zero a dieci», per l’appunto. Niente voto per il nuovo singolo, dunque, anche se – ok, sono di parte – sarebbe stato molto alto.
Leggi l’introduzione del libro di Lorenzo Galliani
HAI UN MOMENTO, DIO?
Il sole, la neve e noi
A quale canzone somiglia Luci d’America? A tante o a nessuna, nel senso che lo stile è quello, inconfondibile, ed è una bella notizia. Nella seconda strofa c’è però «il sole che fa il suo lavoro/ Sui santi subito e sui tagliagole». Il sole illumina tutti e dà a tutti la possibilità di vedere, poi tocca a noi decidere quali occhi indossare (non so se il significato sia davvero questo, io l’ho capita così).
Mi ha ricordato La neve se ne frega, canzone legata a un romanzo distopico dello stesso Ligabue, nel quale la neve interferisce con le telecamere che controllano tutti gli abitanti, permettendo così ai due protagonisti di concedersi dei momenti di sincerità e intimità. Nella canzone, che ha lo stesso titolo del libro, il ritornello si chiude con queste parole: «Baciami davvero/ Che possiamo stare ancora fuori/ Che la neve qui fa il suo lavoro».
Non credo che Ligabue abbia pensato a questo accostamento, è probabilmente una lettura parziale dell’ascoltatore (in questo caso io), come altre che si leggono in giro. Eppure mi piace pensare alla neve che fa il suo lavoro nella vecchia canzone, offrendo spazi di libertà, e al sole che fa il suo lavoro in Luci d’America, permettendo di non rendere inutile il nostro sguardo. La testa, però, bisogna alzarla, e quello dipende da noi.
Lorenzo Galliani
Il testo di Luci d’America
Vieni qui e guarda fuori
Fammi un po’ vedere come tu la vedi
Io vedo fumo sulle macerie,
tu guardi nello stesso punto e sorridi
Dai che allora andiamo al mare
la penisola intanto riesce a galleggiare
Facciamo che guido e tu guardi fuori
perché a guardare resti tu la migliore
Serve pane e fortuna
serve vino e coraggio
Soprattutto ci vogliono
buoni compagni di viaggio
Le luci d’America
le stelle sull’Africa
si accende lo spettacolo
le luci che ti scappano dall’anima
Vieni qui, andiamo fuori
fuori da uno schermo, dalle mie prigioni
c’è ancora il sole che fa il suo lavoro
sui santi subito e sui tagliagole
Prestami i tuoi occhi ancora
che io guardo il dito mentre tu la luna
e fatti vicina un po’ più vicina
che adesso voglio un altro panorama
Serve pane e fortuna
serve vino e coraggio
Soprattutto ci vogliono
buoni compagni di viaggio
Le luci d’America
le stelle sull’Africa
si accende lo spettacolo
le luci che ti scappano dall’anima
la luce dell’Africa
le stelle d’America
E fra distruzione e meraviglia
e tu che mi aspetti sulla soglia
Di certi miracoli
uno può accorgersi
solo da sveglio
Le luci d’America
le stelle sull’Africa
Si accende lo spettacolo
le luci che ti scappano dall’anima
la luce dell’Africa
le stelle d’America
La luce dell’Africa
Le stelle d’America
E fra distruzione e meraviglia
e tu che mi aspetti sulla soglia
di certi miracoli
uno può accorgersi
solo da sveglio
Le luci d’America
le stelle sull’Africa
Si accende lo spettacolo
le luci che ti scappano dall’anima
La luce dell’Africa
le stelle d’America
Simona dice
Super come sempre! Appena ho sentito la frase con la parola Miracoli ti ho pensato! Bravo Lorenzo!!