Ho proposto ai miei piccoli alunni della classe prima un quadro realizzato dal pittore olandese Gerard David, un olio su tavola del 1510 dal titolo “La Madonna della Pappa”.
Non ho rivelato ai bambini il titolo dell’opera, ho lasciato loro la possibilità di sceglierne uno. Solo in pochi e piuttosto timidamente hanno indicato che i due soggetti del quadro fossero Maria e il Bambino Gesù. Istintivamente hanno pensato che se il loro maestro di religione lo aveva proposto, in qualche modo i personaggi del quadro dovevano essere collegati al Vangelo.
Mi piace quest’opera perché il pittore ha rappresentato i soggetti in un contesto domestico, quotidiano. Si rivela tutta l’umanità di Maria dipinta con dei capelli lunghi, fini, avvolti da un velo sottile. Maria è una mamma come tutte le altre, impegnata in un gesto semplice come offrire la pappa al suo piccolo. Gesù, come tutti i bambini, siede sulle ginocchia della madre.
Il quadro esprime un senso di serenità; amo particolarmente quelle opere in cui gli artisti hanno svestito Maria e il Bambino Gesù dei paramenti solenni e pomposi per calarli nella realtà umana. A volte il divino ci sembra fin troppo distante e irraggiungibile: l’uomo può contemplare silenziosamente la grandezza di Dio ma vive pur sempre una dimensione umana e terrena. In questa madre intenta nell’atto di sfamare il proprio figlio ci rivedo tutte le mamme.
Domenica scorsa, come da tradizione, è stata celebrata la festa della mamma, in un mese – maggio – dedicato proprio a loro.
Maggio è anche il mese che la Chiesa, da antica tradizione, dedica a Maria. È il mese dei fiori e delle rose e lo stesso Rosario, nato nel medio evo, è un chiaro riferimento ai doni floreali che si offrivano alla Madonna. Alfonso X, detto “il saggio”, celebrava Maria come “Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei santi e dei cieli via…”.
Al mese di maggio sono legati momenti importanti della mia infanzia.
Da bambino pensavo che la festa della mamma fosse celebrata in quel periodo perché mia madre era nata a maggio, così come credevo che mio padre, Giuseppe, facesse il falegname proprio come il padre di Gesù. Avevo un’idea dei miei genitori molto vicina alla Santa Famiglia di Nazaret!
Nel mese di maggio, inoltre, il mio parroco organizzava un appuntamento che ricordo con piacere. Ogni pomeriggio noi bambini dovevamo recarci nella cappellina della chiesa per pregare un mistero del rosario.
A preghiera conclusa, venivano estratti a sorte i nomi di alcuni di noi che portavano a casa una statuetta della Madonnina fino al giorno successivo. Era un momento atteso e vissuto con emozione; ricordo quella immagine dolce e solenne riposta in bella vista su un mobile del salone.
Durante i colloqui con i genitori ricevo in prevalenza le mamme. Ne ho conosciute molte, ognuna inevitabilmente porta con sé paure, dubbi, domande e talvolta anche delle difficili responsabilità; le lacrime delle mamme pesano molto, in più di un’occasione mi è capitato di vedere donne disorientate davanti al ruolo genitoriale che ricoprono. Ciò che lega tutte le mamme è l’amore verso i figli che hanno portato in grembo fin dal primo momento del concepimento; se padri ci si diventa, madri si nasce.
Vorrei quindi dedicare queste righe a tutte le mamme. La mia è in cielo da molti anni anche se riposa in un angolino del mio cuore; la sua voce, il suo esempio e le sue parole – seppur lontane nel tempo – risuonano ancora vive in me. Perché l’amore delle madri è inciso dentro di noi, esiste anche nella natura animale, quando vediamo la madre che si prende cura del cucciolo, proteggendolo fin dalla nascita.
Tornando all’opera di Gerard, David notiamo che Gesù osserva il cucchiaino che tiene in mano alla rovescia; non sa ancora mangiare da solo, lo impugna per imitare la mamma. La naturalezza del quadro ci mostra un figlio che imita e impara dalla madre: tutti noi, fintanto il Bambino Gesù, abbiamo bisogno di volgere lo sguardo verso la nostra mamma, di cui abbiamo sempre bisogno. Non importa che siano giovani, anziane, sane, malate o in cielo: la mamma, come dice il proverbio, è sempre la mamma.
E a tutte le mamme del mondo voglio mandare il mio bacio.
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