Dal cieco nato all’obolo della vedova, dall’arrivo dei magi alla trasfigurazione. O, meglio, «dalla A di Annunciazione alla A di Assunzione». Ottanta parabole e momenti della vita di Gesù sono raccontati da una vignetta e accompagnati da un breve commento, nel libro di don Giovanni Berti – in arte Gioba – dal titolo «Nella vignetta del Signore. Il Vangelo disegnato con il sorriso». Le prime pagine sono però dedicate a Gioba stesso: alla sua passione di vignettista e ad alcune riflessioni sulla Chiesa di oggi. Riproponiamo qui una breve parte dell’intervista.
Gioba, quando hai scoperto di avere questa passione?
Al liceo. Prendevo in giro i prof sul mio diario, che poi passava di banco in banco… era molto social! Ovviamente all’epoca non pensavo che sarei diventato prete- vignettista, ma neanche prete: mi sarebbe piaciuto iscrivermi all’Accademia di Belle Arti. Però durante la quinta, piano piano,
decisi di fare un anno di prova in seminario.
Quali sono le tue preferite?
I Peanuts sono eterni, ci parlano delle relazioni umane. In una vignetta Sally, la sorella di Charlie Brown, dice: «Ho convinto il bambino del banco dietro di me che la mia religione è migliore della sua». Alla domanda – ovvia – su come abbia fatto, risponde: «L’ho picchiato col cestino». Geniale. Si può partire da una scenetta di questo tipo per proporre una riflessione sul fondamentalismo religioso. Ma andrei avanti.
Commentiamo qualche tua vignetta. Partiamo dal catechismo. Molte famiglie lo vivono come un peso
Forse perché non sempre vengono accolte. Mi viene in mente un prete che nella sua parrocchia, a messa, dedicava una preghiera a chi a messa non viene mai. Il tono era accusatorio. Io mi mettevo nei panni di uno di loro, che magari entrava in chiesa per la prima volta e veniva pure rimproverato. Ci sarei tornato? Forse no
Un tema fondamentale del Vangelo: il comandamento dell’amore.
Ama il prossimo come te stesso, ci insegna Gesù riprendendo l’antico comandamento. Gesù ha amato il prossimo come se stesso, vedendo se stesso nel prossimo. Oggi rischiamo di amare più le cose che le persone, più la posizione sociale ed economica che la vita che abbiamo ricevuto. Ma nelle cose non possiamo vedere noi stessi. Io divento il metro di misura dell’amore, della mia vita, di un mondo migliore. L’uomo al centro di Dio, Dio al centro dell’uomo.
Pregare i santi. A volte si ha l’impressione che padre Pio – o sant’Antonio, come accade qui – venga prima di Gesù e Maria.
La scena di questa vignetta me l’ha raccontata un sacerdote, io l’ho solo illustrata. I santi non sono supereroi, inarrivabili. Sono lì a dirci che è possibile vivere il Vangelo. Anche per noi, certo.
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