Anche Gesù ebbe fame. E ci mancherebbe altro, dopo quaranta giorni – non minuti! – di digiuno.
È qui che, secondo il vangelo di Luca, deve affrontare le tre tentazioni. Il diavolo sfida Gesù:
- «Se tu sei figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane»
- «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria […] Se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo»
- «Se tu sei figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano».
Gioca sporco, il tentatore, servendosi persino di passi interpretati a suo modo dalla Scrittura. E Gesù ribatte, colpo su colpo, sulla Scrittura:
- Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”
- Sta scritto: “Il signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”
- È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore tuo Dio”
La seconda tentazione
La prima e la terza tentazione si somigliano. «Se tu sei figlio di Dio», dice il diavolo, dimostralo: o cambiando la pietra in pane, o gettandoti (tanto gli angeli ti riprenderanno). La seconda, invece, è la tentazione che più avvolge gli uomini di ogni epoca. Quella di dare un prezzo a ciò che non ha prezzo: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria…». Sembra molto, ma in realtà per quello che viene chiesto in cambio, quel “molto” non vale più di un piatto di lenticchie. A differenza di Esaù, Gesù non ci casca. Noi, a volte, sì, quando ci sbarazziamo di qualcosa che ha molto valore (un’amicizia, un clima sereno in famiglia… e perché no, persino la vicinanza con Dio) per un misero guadagno personale, pensando magari di aver fatto l’affare.
Nemmeno per un milione
È passato un po’ sottotono a Sanremo, per via delle polemiche su vincitore e secondo classificato, il testo del brano di Boomdabash «Per un milione». Nessun collegamento diretto col brano evangelico, certo. Ma un po’ sì: il protagonista della canzone, in attesa della persona amata («Ti aspetto come i bimbi aspettano il Natale/ Come i signori col cartello aspettano gli arrivi»), non è disposto a mettere un prezzo a quella felicità.
Non c’è niente al mondo che farei io senza te
Boomdabash, «Nemmeno per un milione»
Perché io non ti cambierei nemmeno per
Nemmeno per un milione
Perché non c’è prezzo per l’amore. Nemmeno «tutto il potere e la gloria», figuriamoci un milione.
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