Andrea Gironda, romano, è un insegnante di religione di qualità rara. Ha scritto «Anche i pidocchi vanno in Paradiso – Le domande più belle e difficili dei bambini sulla vita, gli animali, gli uomini e Dio» (ed. Terra Santa), con la prefazione di Susanna Tamaro. Gli abbiamo chiesto di mettere a disposizione la sua esperienza e la sua capacità di scrittura per rispondere alle domande dei ragazzi. Potete mandargli una domanda scrivendo a info@bibbiagiovane.it
Perché Gesù non ha spiegato che il mondo è nato con il Big Bang? Lo sapeva? (domanda che nasce all’improvviso, ma non troppo, quando si parla dei racconti della Creazione/ Genesi 1 e 2).
Certo che lo sapeva. Come potrebbe Gesù, il Figlio di Dio, non sapere che il mondo è nato con il Big Bang? Evidentemente Gesù non era un maestro di scienze, per diffondere la teoria scientifica aveva già programmato di creare Alberto Angela!
Il più grande spettacolo dopo il big bang
La domanda mi fa venire in mente il ritornello travolgente di una canzone di Jovanotti: “il più grande spettacolo dopo il Big Bang siamo noi”! Penso che Gesù non volesse sconvolgere le tesi sulla creazione del suo tempo (aveva già tanto da stravolgere) quanto piuttosto accarezzare l’uomo per farlo avvicinare al Dio della misericordia e della pace. In una società dove ebrei e romani erano in lotta, le tensioni non mancavano; per questo Gesù sposta l’attenzione sul perdono a Zaccheo, sulla fede del cieco Bartimeo, sulla sincera generosità di una vecchina del Tempio che sa dare tutto, su una pecorella ritrovata che identifica il peccatore perdonato. “Siamo due puntini ma visti da lontano” canta Jovanotti; Gesù lo sapeva, era il Dio-con-noi vicino all’uomo, capace di commuoversi fino alle lacrime per l’amico Lazzaro e di abbracciare con la croce le sofferenze di ogni essere umano.
Fede e scienza
Gesù aveva a cuore l’uomo, il più grande spettacolo dopo il Big Bang.
Anche se Gesù non ha spiegato la natura ma non l’ha ignorata. È stata una stella a guidare i re magi al bambino di Betlemme, dalla barca Gesù ha placato e vinto la furia del vento, così come avvenne un terremoto il giorno della crocifissione mentre il sole si oscurava.
Negli ultimi decenni la fede e la scienza hanno dialogato in modo costruttivo comprendendo che il Dio della creazione non è contrario alla grande esplosione primordiale. Se avesse detto che il mondo aveva avuto origine dal Big Bang nessuno gli avrebbe creduto, lo avrebbero preso per pazzo più di quanto già accadeva. Così facendo ci avrebbe senz’altro risparmiato tante discussioni, Galileo e i suoi colleghi avrebbero avuto vita più facile, ma la sua missione non era quella di fare divulgazione scientifica quanto portare il suo messaggio di salvezza e di amore.
Non avere paura di scoprire
Qualche anno fa lessi un libro molto interessante del prof. Antonino Zichichi «Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo». La sua posizione è chiara nell’ammettere che «la Scienza non ha mai tradito il Suo Padre»; eppure la riflessione dell’uomo su questo aspetto è stata lunghissima, divisa tra ciò che è ragione e ciò che è fede, due ali di cui l’uomo non può fare a meno.
È normale porci domande sulle nostre origini: «Da dove veniamo?”, «Chi siamo?”. È altrettanto normale e coraggioso indagare, non aver paura di scoprire.
Lasciamo al genio e all’intelligenza dell’uomo la ricerca della verità scientifica; lasciamo Gesù, che è Via Verità e Vita, ad indicarci il sentiero per il Paradiso.
Andrea Gironda
Andrea Gironda e la copertina del suo libro «Anche i pidocchi vanno in Paradiso» (qui un articolo del Corriere della Sera)
Roberto dice
Non credo che Gesù conoscesse il big-bang perché se cosi fosse avrebbe conosciuto l’evoluzione e quindi avrebbe detto che Genesi 1,2,3 non erano fatti storici ed avrebbe chiarito che la fine della terra non coincidera’ con la fine del mondo.Queste solo alcune osservazioni
.