La Quaresima è un tempo speciale per la conversione personale. Cambiare rotta. Potare le inutili divagazioni per rimettere al centro ciò che davvero vale: il nostro rapporto con Dio Padre e la nostra quotidiana relazione con Gesù. Al di là dei buoni propositi, che troppo spesso restano tali, ci sono alcuni personaggi legati al mondo del rock che hanno dato una svolta alla loro vita. A partire da oggi, nelle prossime settimane, vi racconteremo alcune esperienze di ritorno al Signore.
Brian “Head” Welch
«Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò». Matteo 11,28. È la prima frase del Vangelo che Brian “Head” Welch si è fatto tatuare dopo la sua folgorante conversione. Una conversione che ha salvato il chitarrista dei Korn dalla droga e da una vita di eccessi. La consapevolezza che non sarebbe mai riuscito a liberarsi dalla dipendenza dalle metanfetamine, che lo avevano portato più volte a rischiare di morire, nonostante vari tentativi falliti di riabilitazione e l’amore per la figlia di 5 anni lo spingono a supplicare l’aiuto del Signore che non manca di risollevarlo. Buoni amici e la forza della preghiera lo aiutano a disintossicarsi. Lascia i Korn si fa battezzare nel Giordano come “cristiano rinato”, fonda la Christian Metal band “Love And Death”, ma dopo pochi album torna con i Korn per raggiungere un pubblico più ampio con la sua testimonianza.
Per approfondimenti vi consigliamo un’intervista esclusiva con Angela Calvini per “Avvenire”o la sua biografia: “Salvami da me stesso” (Chinaski, pagine 203, euro 18,00)
Fieldy
Anche Reginald Quincy Arvizu, noto anche con lo pseudonimo di Fieldy, bassista dei Korn, ha pubblicato un’autobiografia, “Got the Life“, nella quale ha scritto di come una ritrovata fede cristiana lo abbia aiutato a sconfiggere le dipendenze. Fieldy ha incontrato il Signore grazie alla preghiera di suo padre, il quale gli aveva confessato di avere un unico desiderio prima di morire: che suo figlio trovasse la fede in Dio.
Per approfondimenti: https://metalitalia.com/articolo/korn-lettere-di-scuse-ai-compagni-nellautobiografia-di-fieldy/
Alice Cooper
«Sì, è vero» ha dichiarato Alice Cooper al giornale statunitense Cherokee Tribune, «Sono un “cristiano rinato”. Ma ogni credente in Cristo vive una vita nuova, ha un approccio diverso rispetto alla propria esistenza. Non è come Scientology dove tutto è fondato sulle tue forze, sulle tue capacità, sul tuo sforzo di migliorarti. Il cristianesimo, invece, è un rapporto personale con Cristo: non è una questione di regole o di tecniche».
Vincent Damon Furnier (il vero nome dell’artista) fu incoraggiato dalla moglie Sheryl (sposata da 35 anni e dalla quale ha avuto tre figli) ad andare in una chiesa evangelica dopo che l’alcolismo lo portò a un passo dalla rovina. In un’altra intervista ebbe a dichiarare: «Sono un cantante rock, niente di più: le risposte non dovete cercarle in me. Sono completamente cambiato da come ero prima. Non giudicate Alice per quello che ha fatto, ma lodate Dio per quello che faccio adesso».
Per approfondimenti: https://www.lastampa.it/2011/12/14/vaticaninsider/alice-cooper-cantante-selvaggio-e-cristiano-haLXMTtkuXPegAX00IyJiO/pagina.html
Blackie Lawless
Non se la passava bene il povero Blackie Lawless (al secolo Steven Edward Duren), voce e chitarra dei W.A.S.P. (l’acronimo di We Are Sexual Perverts, cioè Noi Siamo Pervertiti Sessuali) che, arrabbiato con Dio si consolava con l’occultismo e varie amenità mondane. Finché ha capito che non era Dio il problema, ma l’indottrinamento che aveva subito da piccolo. Ha cercato risposte nella Bibbia e ne ha concluso: «La Bibbia è la Parola vivente del Dio vivente». Questa nuova consapevolezza lo ha portato a rinunciare ad alcune sue hit di repertorio e a pubblicare nuovi album con palesi richiami alla sua spiritualità, come il bel “Golgotha” del 2015 e “Babylon” del 2009 nei cui testi ci sono racconti della Bibbia e dal Libro dell’Apocalisse. Racconta Lawless: «Qualcuno mi ha chiesto se adesso sono diventato un predicatore rock and roll, e io dico “No, sono un messaggero”. È questo il mio lavoro, e tutto quel che ho fatto fino ad ora mi ha portato dove sono adesso».
Per approfondimenti: https://ultimateclassicrock.com/blackie-lawless-2015-interview/
La prossima settimana continueremo questo excursus di conversioni con una serie di altri artisti sperando che le loro storie ci aiutino ad accorgerci e comprendere il grande dono che abbiamo ricevuto.
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