«Se invidio qualcosa a Bartimeo non è la vista riacquistata, ma la capacità di accorgersi del Signore che passa, al punto da gridare il suo nome, prima come “Figlio di Davide” e poi come “Rabbunì”, maestro. Anch’io vorrei riuscire a riconoscere sempre la presenza di Gesù nella mia vita». Don Matteo Buggea è nato cieco 48 anni fa. A lui abbiamo chiesto di commentare il Vangelo di domenica 28 ottobre (Mc 10, 46-52), quello appunto dell’incontro di Bartimeo con Gesù.
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