Sono passati 20 anni dalla morte di Fabrizio De Andrè. Lo ricordiamo su bibbiagiovane.it con questo brano, estratto dal libro «Il vangelo secondo De Andrè» di Paolo Ghezzi (Ancora Editrice).
Spiritual
Una celebre, esplicita preghiera di De Andrè è Spiritual, dallo stesso disco di Preghiera in gennaio. La canzone è stata in qualche modo rinnegata e comunque liquidata con una certa sprezzante (o imbarazzata?) ingenerosità dallo stesso autore: «Ho sempre considerato Spiritual una canzone riempitiva, perché non dice niente di nuovo, perché è proprio sottocultura e perché poi lo spiritual non è roba nostra. Bisognava finire un disco, che era scarso come minutaggio, e perciò l’ho scritta».
È un pezzo indubbiamente elementare e forse furbetto, che gioca sui registri bassi «mistici» della voce di FDA, perfetti per un canto «negro». Ma è una canzone fresca e – in linguaggio teologico – si può definire una sintetica meditazione sul mistero dell’incarnazione. La forma della preghiera richiama infatti una dimensione verticale che invoca il calarsi di Dio nell’orizzontalità della compagnia umana. […]
«Scendi dalle stelle»
Il testo esprime una non banale concezione del Dio figlio dell’uomo e compagno dell’umanità:
Dio del cielo, se mi vorrai
in mezzo agli altri uomini mi cercherai. […]
Dio del cielo, se mi vorrai amare
scendi dalle stelle e vienimi a cercare. […]
Senza di te non so più dove andare
come una mosca cieca che non può più volare.
«Vienimi a cercare»: ai falsi dèi spesso costruiti dagli uomini per mantenere intatto lo status quo del potere e dell’ingiustizia, Fabrizio De André contrappone la piccola, quasi inconfessata speranza che sia Dio a
venirci a cercare. È il Dio che viene incontro.
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