L’odore della cera, il profumo delle candele così come il toccarle, prenderle in mano, ha un fascino particolare. Mi vengono subito in mente quelle piccole cappelle dove l’odore della cera invade i sensi, risvegliando in chi vi entra il senso del sacro. Risveglia anche i miei ricordi di bambino quando, una volta entrato in chiesa, chiedevo alla mamma di poter accenderne una. Per me era quasi un gioco, come del resto lo è per molti bambini ancora oggi. Se sono qui a scriverne, devo dire grazie a un mio alunno e a una sua domanda sulla veglia pasquale.
[Leggi di più…]A LEZIONE DI RELIGIONE CON KAHOOT
Qualche anno fa nella mia scuola c’era un Dirigente Scolastico che, seguendo scrupolosamente i dettami di una circolare ministeriale, vietava l’uso del telefono cellulare in classe. L’atteggiamento di tale Dirigente era del tutto inquisitorio: il cellulare non poteva essere neanche poggiato sulla cattedra in quanto considerato uno strumento capace di distogliere l’attenzione dell’insegnante dal proprio lavoro. In linea teorica questo potrebbe anche essere vero, in pratica però gli smartphone, i tablet e i computer sono entrati sempre più nella vita quotidiana di ognuno di noi e, di conseguenza anche nella didattica dei docenti.
[Leggi di più…]A COSA SERVE IL DIGIUNO?
Nei giorni scorsi si è parlato a lungo di ambiente attraverso manifestazioni, convegni e iniziative varie intraprese per denunciare la crisi globale del clima. Secondo gli esperti viviamo come se avessimo a disposizione le risorse di 1,7 pianeti Terra: tradotto in termini pratici, ciò vuol dire che sfruttiamo troppo la natura, consumiamo e sprechiamo chiedendo alla Terra più di quello che può offrire. L’uomo vorace del XXI secolo si trova inevitabilmente davanti ad una sfida: continuare a consumare o ridisegnare il proprio stile di vita con qualche necessaria rinuncia?
[Leggi di più…]GIUSEPPE, IL SANTO DEI PAPÀ
C’era un uomo di nome Giuseppe. Il suo lavoro era il falegname. Da piccolo pensavo che mio padre, il cui nome era Giuseppe ed era un artigiano abile anche lui nel lavorare il legno, avesse qualche attinenza con San Giuseppe. Nella mia mente di bambino avevo costruito questo collegamento di fantasia.
[Leggi di più…]PERCHÉ IL PAPA NON VIVE A NAZARET?
Un turista degli anni ’50 che rientrava da un viaggio a Roma non poteva sfuggire ad una domanda obbligatoria: hai visto il Papa? Per vedere dal vivo il Papa bisognava necessariamente andare a Roma in piazza San Pietro, non c’erano altri modi. In passato il Papa, rispetto a quanto siamo abituati a vedere oggi, aveva una vita decisamente più ritirata, appariva in pubblico solo in rare occasioni.
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