“È solo un pensiero”. Quante volte lo abbiamo detto, portando un regalino. Nella confezione non c’era un pensiero, ma qualcosa di concreto, comprato in un negozio anche solo qualche ora prima. Ma, nella sua inutilità, mostrava che quella persona l’avevamo pensata, era importante per noi.
Così, quando noi uomini (perché accade solo a noi) ci dimentichiamo di un anniversario, poi sudiamo freddo perché abbiamo dato l’impressione che la persona amata non era importante.
Purtroppo, anche nel vangelo di domenica 29 novembre (Lc 23, 35-43) il “ricordarsi” ha a che fare con l’amore. “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”, dice colui che verrà ricordato come “il buon ladrone”, che per essere lì in croce non era né buono né “solo” ladrone. “Ricordati di me”.
Sembra di tornare sull’Arca che resiste, sballottata di qua e là dalle onde di un oceano che ha sommerso il mondo. “Dio si ricordò di Noè” (Genesi 8, 1), smise di piovere e iniziò il compimento di una storia di salvezza, culminata con l’alleanza tra Dio e il suo popolo, con l’arcobaleno come segno. Dio si ricordò di Noè non perché se ne fosse dimenticato, come uno sbadato qualsiasi: Dio si ricordò di Noè significa che a Dio basta pensare all’uomo e l’uomo è salvo, ora (mentre nel nostro mondo il “ci penso” è spesso sinonimo di “non lo farò mai”.
“In verità io ti dico – risponde Gesù al buon ladrone -. Oggi con me sarai nel Paradiso”. Ricordarsi di qualcuno è già offrirgli un briciolo di Paradiso.
Il vangelo di domenica 24 novembre
Luca 23, 35-43
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
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