«Il mio prete mi ha detto che lo Spirito Santo sta alla mia destra. Se mi giro, rischio di colpirlo?». Domanda di Luigi, 11 anni
Decisamente originale questa domanda. Sarebbe un’idea simpatica aprire una rubrica intitolata “il mio prete mi ha detto” perché a volte ciò che voi ascoltate viene elaborato dalla vostra fantasia. Autore di questa domanda è un ragazzo appassionato di scacchi. Chi gioca a scacchi sa che deve fare molta attenzione: ogni singolo pezzo deve ‘guardarsi intorno’ ed evitare lo scacco matto, il loro unico compito è difendere il re.
Metaforicamente potremmo definire l’esistenza di un cristiano come quella del re degli scacchi: intorno a sé ha un esercito di pezzi pronti a sacrificarsi pur di difenderlo e vincere la partita. Il re non vince la partita da solo, ha bisogno degli altri. Al suo fianco il re ha la regina, il cavallo, l’alfiere, le torri, i pezzi più potenti. Ci sono poi tanti pedoni, semplici figure che potremmo paragonare a persone comuni, ai preti, ad anonimi santi che incontriamo nel corso della nostra vita. Ognuno di loro offre il proprio contributo per difendere la vita del pezzo più importante.
Non c’è il rischio di colpire lo Spirito Santo, così come il re degli scacchi non colpisce i pezzi della sua squadra. Lo Spirito Santo sta alla nostra destra, ci dona forza, è “datore di doni”, è “luce dei cuori”, è “nella calura riparo”, per citare le parole di una bellissima preghiera.
Stare alla destra
L’espressione “Stare alla destra” nella Bibbia indica la posizione di colui che si trova vicino al braccio della forza; evidentemente nel tempo in cui la Bibbia è stata scritta i mancini non erano forzuti come adesso! Pensiamo al braccio del lavoro, quello che l’uomo usa per i lavori più pesanti. Una destra che si contrappone alla sinistra, quest’ultima vista come il simbolo del malvagio: «Il cuore del sapiente va alla destra, il cuore dello stolto alla sinistra» (Qo 10,2); addirittura Gesù, parlando del giudizio finale, mette a destra le pecore e a sinistra le capre, cosa che farebbe contento anche Sgarbi: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra».
La presenza di Dio è avvolgente; tempo fa, una mia alunna mi chiese se Dio ci segue anche in bagno, visto che è ovunque. Non sta né a destra né a sinistra e neanche in alto al centro: Dio è lì nei nostri cuori, nelle nostre anime. Dopo aver creato le meraviglie della natura, ha creato l’uomo e gli ha dato un cuore speciale. È il cuore di ognuno di noi, la meraviglia più grande della creazione. Può essere il nostro braccio destro perché un cristiano non è mai solo, non deve sentirsi mai abbandonato lungo il sentiero della vita. «Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare. Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro» (Sal 16, 8-9).
Come il re degli scacchi ha i suoi difensori, Dio difende e protegge l’uomo fino al sacrificio estremo. E questo non è solo un bel pensiero ma è storia scritta nei Vangeli.
Andrea Gironda
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