L’idolo delle folle, un indice di gradimento strepitoso. Giovanni Battista potrebbe essere il Messia, pensa qualcuno, e poi questo qualcuno diventa una moltitudine, e infatti – così scrive Luca nel vangelo di domenica 13 gennaio – il diretto interessato deve rispondere «a tutti». Non è una conversazione, ma una dichiarazione pubblica: se ci fossero anche i social ci sarebbe pure la classica diretta streaming.
Potrebbe dire: «Sì, sono io il Cristo» e nessuno obietterebbe nulla. Avrebbe il suo quarto d’ora di celebrità, anzi anche settimane, mesi, magari qualche anno. E poi? Poi, forse, si scontrerebbe con la realtà. Farebbe la figura di quelli che «si credono geni, ma parlano a caso», come canta Cesare Cremonini in «Nessuno vuole essere Robin». Una canzone intelligente, questa sì, che denuncia la mania di protagonismo, amplificata dai social (ma i responsabili non sono certo loro, ma le persone).
Ti sei accorta anche tu, che siamo tutti più soli? Tutti col numero dieci sulla schiena, e poi sbagliamo i rigori Ti sei accorta anche tu, che in questo mondo di eroi. Nessuno vuole essere Robin
Cesare Cremonini, «Nessuno vuole essere Robin»
Giovanni Battista vuole essere Robin. Anzi, neppure si considera un numero due, perché non si considera «degno di slegare i lacci dei sandali» di colui che verrà, ossia Gesù. In un mondo pieno di numeri uno – o almeno, di persone che si considerano tali – Giovanni Battista ha scelto di essere il gregario di Dio.
Lorenzo Galliani
Il Vangelo di domenica 13 gennaio 2019
Lc 3, 15-16. 21-22
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 1Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
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