Un uomo in carcere, Giovanni Battista, vuole sapere se Gesù sia davvero quel Messia così atteso. Basta questo. Il primo versetto del vangelo di domenica 15 novembre ci parla di una prigione che non impedisce di cercare oltre le sbarre. C’è il limite, certo, ma anche il desiderio di infinito e di verità: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”.
Alex Zanardi, dal terribile incidente automobilistico del 2001, vive in una prigione. Quella di un corpo che non è più quello di prima, a partire dalle due gambe che c’erano e non ci sono più. Eppure nessuno, sentendolo parlare, lo percepisce come prigioniero. Prendete per esempio questa intervista rilasciata alcuni mesi fa a Famiglia Cristiana.
“Dove ha trovato – chiede la giornalista Fulvia Degl’Innocenti – la forza di presentarsi al mondo in una veste sempre così trascinante e positiva?”. Così l’ex pilota di Formula 1: “In realtà non credo si tratti di forza. […]. Credo che il comune denominatore nelle cose che faccio al meglio delle mie capacità sia la parola passione”.
La parola “passione” è a doppio taglio. Da un lato, ci rimanda a un interesse (la passione per il calcio, per la musica…) e dall’altra – l’etimologia lo dice chiaramente – al patire, soffrire (da qui la Passione di Cristo per indicare il cammino doloroso che precede la Risurrezione). La passione nella passione: In una condizione di sofferenza c’è comunque uno spiraglio per farsi trascinare da ciò che più ci attrae. Sembra impossibile. Ma Alex Zanardi c’è riuscito. E, prima di lui, anche quell’uomo in prigione che non aveva più nulla da chiedere alla vita. E che invece mandò a dire ai discepoli di Gesù: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”.
Il vangelo di domenica 15 dicembre
Mt 11, 2-11
Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. 10Egli è colui del quale sta scritto:
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero,
davanti a te egli preparerà la tua via.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
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