Gesù, Galilea, Giordano, Giovanni. Il primo versetto del vangelo di domenica 12 gennaio ci presenta due protagonisti e due luoghi. Curiosamente, hanno tutti la stessa iniziale.
Si può giocare con il vangelo? Se permette di soffermarsi sull’umiltà di Giovanni, che vuole farsi da parte, e su quella persino maggiore di Gesù, che si fa battezzare (chi si umilia verrà esaltato, dirà), forse ne vale la pena. Abbiamo così passato la palla a Carlo Meneghetti, docente di Teologia della comunicazione allo Iusve di Mestre e di Verona, insegnante di religione nella scuola secondaria di secondo grado e grande esperto di comics, fantasy e giochi. L’ultimo suo gioco ideato si chiama Tautoti e ha a che fare con i tautogrammi, quei componimenti nei quali tutte le parole hanno la stessa iniziale. Gli abbiamo chiesto di scriverne uno proprio sull’episodio del battesimo di Gesù. L’iniziale, ovviamente, non poteva che essere la G.
Il tautogramma di Carlo Meneghetti
Gesù, gaudioso giramondo, girovagava giungendo Giordano.
Gesù, giacendo genuflesso, guarda Giovanni: “Giordano germoglierà giri Gesù”. Giovanni, genuinamente giganteggia Gesù: “Gap, glisso, Gesù granmaestro, Giovanni gioverebbe genuflettersi!”.
Gesù, guardando giovane Giovanni, guida, glossa garbatamente: “Giovanni, gocciolare Giordano gradirebbe Gesù, gratificando giusto gnomone”.
Giovanni, grintoso, guizza, getta gocce Giordano Gesù.
Galassia giunge grande gossip: “Gesù generato, generatore gioia, giubilo. Glorificatelo!”. Goal!
Il vangelo di domenica 12 gennaio
Mt 3, 13-17
Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento»
Lascia un commento