Recentemente i Subsonica hanno pubblicato “Microchip temporale”, una rielaborazione di “Microchip emozionale” del 1999, eppure poco più di un anno fa erano in classifica con “8”.
Riascoltando il loro ottavo cd in questo periodo di avvento mi è venuto spontaneo il parallelismo tra la 12esima traccia e la festa del 25 dicembre.
Il brano in questione s’intitola “La bontà” ed è stato scritto interamente da Samuel Romano.
Il testo (riportato qui di seguito) ci parla della bontà come di un qualcosa di elevato e leggero che scende giù. Tratteggia il sorriso di un gigante, in cui personalmente rivedo il Padre Eterno esultante, e lo sguardo ingenuo, come quello di un bambino.
Si parla poi di una bontà che si esprime nei miracoli degli uomini, quasi ad indicare quanto coloro che si comportano in modo pienamente umano riflettano la misericordia divina. Si citano poi le labbra degli angeli che mi fanno ripensare all’annuncio, mentre lo scendere lenta della bontà mi richiama alla mente la neve che caratterizza il Natale occidentale ideale.
La bontà fiocca quindi tra i rifiuti, i reietti, i pastori, noi, e da conforto a quel mare immenso, quella sete di infinito che ci portiamo dentro.
Certo la mia è solo una “traslitterazione” arbitraria che magari non c’entra nulla con l’ispirazione della band torinese, ma mi pare comunque che il brano si presti ad una feconda meditazione per il tempo d’avvento.
Il testo
Quanto pesa la bontà
Forse solamente un soffio
Una piuma che cade giù
Quanto è grossa la bontà
Ha il sorriso di un gigante
E il tuo sguardo d’ingenuità
Quant’è buona la bontà
Nei miracoli degli uomini
Tra le labbra degli angeli
Scende lieve la bontà
Tra i rifiuti della notte
Come un fiocco di carità
Ma quando verrai ad accarezzare il mare
Che porto in me
So che resterai tra la polvere per sporcarti con me
Com’è intensa la bontà
La preghiera della sera
Nel silenzio ti salverà
Quanto è umana la bontà
Che non serve alla natura
né al cielo né all’aria pura
Com’è attenta la bontà
Alle nostre tentazioni
Alla carne che marcirà
Quanto pesa la bontà
Forse solamente un soffio
Come un’ala che cade giù
Ma quando verrai ad accarezzare il mare
Che porto in me
So che resterai tra la polvere
Per sporcarti con me
Poi so che verrai ad accarezzare il mare
Che porto in me
Poi so che verrai tra la polvere per sporcarti con me
Poi so che verrai ad accarezzare il mare
Che porto in me
Poi so che verrai tra la polvere per sporcarti con me
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