Lo ha ricordato anche il presidente della Repubblica Mattarella, nel discorso di fine anno.
Emanuele Crestini è il sindaco di Rocca di Papa, morto alcuni giorni dopo l’esplosione avvenuta nel palazzo comunale, durante alcuni lavori alle tubature del gas. Era uscito per ultimo, dopo essersi accertato che fossero andati via dipendenti e visitatori. “L’Italia vera è una sola: quella dell’altruismo e del dovere”, ha detto Mattarella appena prima di nominarlo.
Giovanni Battista non ha la fascia tricolore, certo, ma è anch’egli un punto di riferimento. Le folle lo cercano, vogliono sentirlo parlare. Potrebbe sfruttare questa posizione, trarne vantaggio. Eppure fa un passo indietro: “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!”, esclama appena vede Gesù venire verso di lui. “Chi si umilia sarà esaltato”, dirà proprio Gesù. Ecco perché esaltiamo Giovanni (e ben più di noi starà facendo Dio, immaginiamo), perché si è umiliato. E, come lui, il sindaco Crestini, il primo cittadino che non si è messo al primo posto.
Il vangelo di domenica 19 gennaio
Gv 1, 29-34
Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
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