Il termine «viola» nell’Antico Testamento compare un discreto numero di volte, tuttavia mai da solo, ma sempre accompagnato dalla specificazione di «porpora».
Troviamo altre volte il vocabolo «giacinto» a indicare precisamente quel viola caratterizzato dalla prevalenza del blu sul rosso. Il rosso indica il bene e il blu la verità. Dunque, a partire dalla solita regola per cui il colore dominante fornisce il significato principale e la sfumatura lo orienta in un senso in parte diverso, il giacinto o il porpora viola, per la prevalenza del blu, indicheranno la «verità dell’amore», a differenza del porpora rosso che, con il predominio cromatico del rosso, indicherà l’«amore della verità».
Apocalisse
Nel Nuovo Testamento il viola compare soprattutto nell’Apocalisse, dove l’ametista e il giacinto sono alcune delle pietre che si trovano addirittura a fungere da fondamenta della Gerusalemme del cielo. In alcune illustrazioni librarie medievali viene dipinta in viola anche l’aquila, il cui grido risuona all’inizio dell’Apocalisse. La spiegazione di una colorazione così anomala risiede nel fatto che tale animale simboleggia – come il viola – l’anelito di ciò che è materiale verso il cielo, verso le realtà spirituali.
Amore e verità
Nella simbolica cristiana il viola riveste un ruolo di tutto rispetto, rappresentando, come accennato, l’unione tra l’amore divino e la sua verità. Molte raffigurazioni della Passione presentano Gesù dipinto con una veste viola. Secondo alcuni studiosi, ciò esprime l’unione e l’identificazione del Figlio di Dio nella sua umanità (rosso) con il proprio Padre dei cieli (azzurro). Come membro dell’umanità Gesù porterebbe il mantello rosso; in quanto essere divino, l’azzurro; nella sua completezza, appunto, il violetto. Da questo punto di vista il riferimento del viola alla Passione sarebbe da imputare anche alla lotta ascetica tra spirito e carne.
Maria e i martiri
Talvolta anche la Vergine Maria veniva dipinta con mantelli di questo colore, a indicare la partecipazione della Madre al sacrificio del Figlio. Anche i martiri meritano l’attribuzione del viola da parte degli artisti del passato, in virtù dell’esperienza della passione e del martirio da essi sostenuti. Ciò che vale per Gesù non può valere invece per lo Spirito Santo. Egli ha come simboli il rosso e il blu, mai il viola. In lui non sussiste infatti la componente umana.
La «fatica» del viola
Un altro significato del viola è quello legato al simbolismo delle nozze mistiche tra Gesù e la sua Chiesa. Anche questa unione non avviene senza fatiche e patimenti, proprio come quell’unificazione tra anima e corpo di cui si è già detto. Ecco perché la tradizione cristiana vede il viola soprattutto quale colore della penitenza. È il colore della tensione, del progresso spirituale e della conversione, di cui la penitenza rappresenta appunto un momento importante.
Da L’arcobaleno di Dio, di Franco Boscione (Àncora, 2016)
IL LIBRO
L’ARCOBALENO DI DIO
Simbolismo dei colori nella Bibbia
Lascia un commento