Mi incanta tutta la musica, a partire dai suoni della natura: il soffio del vento, un tuono, il suono dell’acqua di una cascata, la risacca del mare considerato il suono più antico dell’universo, fino al canto degli uccelli apprezzato molto anche da San Francesco. Nella predica agli uccelli, il poverello di Assisi si rivolge ai volatili con parole significative: “Fratelli miei uccelli, dovete lodare molto e sempre il vostro Creatore perché vi diede piume per vestirvi, ali per volare e tutto quanto vi è necessario. Dio vi fece nobili tra le altre creature e vi concesse di spaziare nell’aria limpida”. Lo stesso San Francesco scrisse il “Cantico delle Creature” accompagnandolo con la musica.
La musica viene dal cielo ed è una delle arti che l’uomo può coltivare per elevare il suo lo spirito. Inoltre è uno straordinario mezzo per unire i popoli; grazie alla musica nascono storie d’amore e di amicizia, e come tale favorisce la pace e la concordia.
Coro celeste o rock’n roll?
Se è vero che la musica viene dal cielo, credo fermamente che nell’aldilà troveremo dell’ottima musica. Impossibile però sapere quale. Canteranno gli angeli con le arpe? O troveremo qualche cherubino con la chitarra elettrica? Chi lo sa. Nella Bibbia si parla tantissimo della musica: il re David, il musicista della Bibbia, trasportando l’Arca dell’Alleanza “disse ai capi dei leviti di tenere pronti i loro fratelli, i cantori con gli strumenti musicali, arpe, cetre e cimbali, perché, levando la loro voce, facessero udire i suoni di gioia” (1 Cr 15,16). Con la sua cetra era capace di calmare il re Saul (1 Sam 16,23). Lo stesso David scrisse un meraviglioso Salmo di lode.
“Lodatelo con il suono del corno, lodatelo con l’arpa e la cetra. Lodatelo con tamburelli e danze, lodatelo sulle corde e con i flauti. Lodatelo con cimbali sonori, lodatelo con cimbali squillanti”
Salmo 150
La musica è al servizio di Dio, la musica è un dono donata da Dio per allietare l’uomo.
A quale concerto assisteremo in Paradiso?
Di solito quando muore un musicista si dice che andrà a suonare in Paradiso, che lì canterà con gli angeli. Mi piace pensarla così. Qualche tempo fa ho salutato un mio carissimo amico, musicista raffinato: nel momento in cui stava per lasciare questa terra, mi sono chiesto se tutta quella sapienza e quell’arte lo stessero accompagnando alle porte del Paradiso. Si lasciano tanti beni materiali acquistati durante la vita terrena, ma tutta l’arte, musica compresa, essendo un dono del Cielo, al Cielo dovrà tornare.
Una vignetta molto bella fu disegnata in occasione della morte di B.B.King, leggendario chitarrista blues a cui sono molto legato: nonostante il blues sia definita ingiustamente “la musica del diavolo”, visto il suo grande talento Dio stesso fa un’eccezione e lo accoglie in Paradiso.
Anche Ivan Graziani, in una sua canzone, chiedeva a Dio di chiudere un occhio: “Signore è stata una svista, abbi un occhio di riguardo per il tuo chitarrista”. Chissà, forse i musicisti meritano davvero un occhio di riguardo visto che, attraverso la loro arte, donano sollievo agli uomini. Chi non si è innamorato sulle note di una canzone? Chi non ha un brano, una melodia o un ritornello al quale legare un ricordo, una persona, un viaggio…?
Sinceramente non saprei quale musica si possa ascoltare in Paradiso. Più di un brano porterei con me nell’aldilà perché la musica lascia un segno nelle nostre anime. Se la sua origine si perde nella notte dei tempi, il suo impatto scolpisce la vita di ognuno di noi.
«In Italia, camminando per le strade di Assisi, ho capito come fosse stato possibile che San Francesco avesse scelto di starsene lì, da solo, in umiltà, a parlare con gli uccelli. Direi che è quasi inevitabile, l’Umbria è davvero molto stimolante in questo senso, si sente il soul aleggiare nell’aria, e il blues diventa spontaneo, automatico. Che cos’è stato San Francesco se non un grande poeta blues?». (B. B. King, Intervista a “Il tempo” 25/7/2001)
L
antonia piccolo dice
Ho sognato mio marito abbracciato a me che mi parlava, ma non riuscivo a capire cosa dicesse. Sentivo i rumori dell’ambiente circostante e non riuscivo a dirgli di parlare più forte. Mi sono sforzata di ascoltare meglio e ho sentito queste parole: ” Sono nella musica e capisco (o conosco) meglio la mia famiglia. Volevo chiedergli quale musica ascoltasse, ma non riuscivo a parlare, ma sentivo la sua guancia sulla mia. poi mi sono svegliata
Antonio Cirigliano dice
La musica che scorre fra due guance ha il profumo della rosa antica!