«Andate a vedere la Pietà Rondanini. Sostate a lungo, con attenzione. E incominciate a leggere questo libro… Nel vostro prossimo venerdì di Pasqua, nulla sarà più come prima» (dalla prefazione di P.A. Sequeri).
Pierluigi Lia (1959 – 2019), sacerdote diocesano della chiesa di Milano, è stato docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore e agli Istituti Superiori di Scienze Religiose di Milano e Trento. La sua ricerca si è sviluppata con particolare attenzione alle relazioni tra la rivelazione cristiana, la filosofia, l’estetica come indagine sulla presenza del Sacro nell’arte. Per la casa editrice Àncora ha pubblicato: Dire Dio con arte. Un approccio teologico al linguaggio artistico, nel 2003, e Il cantico di Chagall. Il Cantico dei Cantici nella rilettura di un maestro del colore, nel 2012. Indichiamo anche il suo libro intitolato: Lo splendore di Dio: saggio sulla forma cristiana (Vita e Pensiero, Milano) nel 2001.
In occasione del secondo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 29 Aprile 2019, ricordiamo il suo saggio intitolato: La Pietà Rondanini. Una lettura del Mistero pasquale, pubblicato da Àncora nel 1999 e riedito nel 2020. Al centro della pubblicazione è la disamina dell’opera a cui Michelangelo Buonarroti lavorò dapprima tra il 1552 e il 1553, e da lui in seguito ripresa fino a poco prima della morte avvenuta nel mese di febbraio del 1564.
Nella presentazione intitolata: “L’ultima scena”, il teologo Pierangelo Sequeri ci invita a visitare la Pietà Rondanini con il libro di Don Pierluigi tra le mani. «Sostate a lungo, con attenzione. E incominciate a leggere questo libro. È l’ultima scena, quella che dà la chiave della divina commedia nella storia dell’Uomo. Nel vostro prossimo Venerdì di Pasqua, nulla sarà più come prima».
Don Pierluigi ci ha donato una completa e meditata analisi dell’opera michelangiolesca conservata al “Museo del Castello Sforzesco” di Milano: il saggio porta allo svelamento il senso teologico ed estetico della Pietà Rondanini, e al contempo permette al lettore di avvicinarsi alla mente e al pensiero di Michelangelo, all’aspetto biografico della fede di questo grande artista. Contemplare la Pietà Rondanini significa meditare sul Mistero pasquale, e significa andare al cuore della dialettica Vita-Morte: e infatti la Pietà Rondanini – ci spiega Don Pierluigi – è una meditatio mortis, è al contempo un testamentum vitae, ed è una professio fidei nella Risurrezione, scolpito nella pietra come messaggio del Michelangelo morente ma con lo sguardo da credente.
Michela Beatrice Ferri (Treviglio, 1983), è docente di Filosofia e di Estetica presso una università cattolica degli Stati Uniti d’America e insegna Filosofia, Storia e Scienze Umane in un liceo. Suoi saggi sono apparsi in riviste e in pubblicazioni scientifiche. Come giornalista collabora con diversi giornali e riviste; come saggista collabora con case editrici italiane e internazionali.
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