Le mani di Maria «parlano» dalle opere d’arte in cui compaiono: sono state mani di bimba, di sposa, di donna felice, di madre affranta, mani che hanno sperimentato la terra e il cielo, sono diventate soprattutto mani di madre per tutti gli uomini, mani di grazia per «gli esuli figli di Eva».
Chiudiamo il mese di maggio, tradizionalmente il mese dedicato a Maria, con altri capolavori dell’arte che la ritraggono e in cui le sue mani diventano chiavi di lettura delle opere stesse.
Mani che piangono
![Cristo morto Andrea Mantegna](https://bibbiagiovane.it/wp-content/uploads/2019/05/Andrea_Mantegna-1024x861.jpg)
Asciugano lacrime le mani di Maria nel dipinto del Mantegna invaso dalla figura fortemente scorciata del Cristo morto. Di fatto, appare solo una mano di Maria, e riprende nel dorso la visione delle mani di Gesù trapassate dai chiodi della croce. Il dolore della Madre non ha qui alcuna idealizzazione, così come è assolutamente priva di idealizzazione la morte del Cristo, che diviene così ampia, invasiva e totalizzante, da occupare tutto il dipinto.
Il pianto della Vergine è tutto lì nelle sue mani, ed è un pianto senza conforto: gli altri due personaggi che appena si intravedono, presumibilmente Giovanni e la Maddalena, sono a loro volta soli nel loro lutto. Gesù non è, come nelle tradizionali immagini delle «pietà», sostenuto dalle braccia di sua Madre, appoggiato alle sue ginocchia: lui giace da solo su un tavolo duro e gelato, e a lei non resta che piangere desolatamente. Questa immagine è disperatamente terrena, senza nulla di simbolico o di divino.
Per Gesù è semplicemente venuto «il tempo di morire» dopo che aveva avuto quello «di nascere», e per sua Madre è venuto, inevitabilmente, il «tempo di piangere».
Mani che pregano
![](https://bibbiagiovane.it/wp-content/uploads/2019/05/1034px-Lotto_adorazione_dei_pastori_00-1024x891.jpg)
È vero che i pastori sono venuti per adorare Gesù, ma in questo dipinto del Lotto è sua Madre che, inginocchiata sulla sua stessa paglia, congiunge le mani in preghiera per adorare il Bambino. Queste mani di Maria, morbide e affusolate, si dispongono orizzontalmente e in modo parallelo al corpo di Gesù.
Pregano le giovani mani di Maria; pregano e adorano, pregano forse perché stia lontano un pensiero assillante, perché questo Bambino bellissimo, nato da lei, abbracci soltanto un agnello uguale a tutti gli altri agnelli della terra, senza premonizioni né allegorie. Maria prega perché quelle ante della finestra, che hanno i legni a forma di croce, non rimandino a nessun destino futuro, ma siano solo i legni di una finestra contro un banale tramonto, come quello di tutti i giorni sulla terra. Le mani di Maria adorano quel piccolo Bimbo tutto suo e già così poco suo, e lo pregano perché il suo cuore regga alla bellezza dei suoi riccioli biondi e alla volontà che lui già esprime di incamminarsi con decisione verso la strada che è venuto a percorrere.
Bellissime riflessioni, grazie