“Ci penso io”. È quello che sembra pensare mister Bean quando, nel film “L’ultima catastrofe”, si trova davanti a un quadro di grande valore – per quanto brutto – e nota della polvere sulla cornice. Inizia a pulire, ma poi – come è nella logica del personaggio – combina un disastro: starnutisce, sporcando il quadro. In realtà il danno non sembra neppure così grave, ma la sindrome del “Ci penso io” va avanti: mister Bean tampona l’opera con un fazzoletto, e questa si macchia di un blu stavolta decisamente visibile.
A questo punto il maldestro protagonista del film non ostenta più sicurezza, ma continua a voler sistemare tutto da solo, finendo per cancellare (involontariamente, beninteso) il volto della persona dipinta, sostituita poi da un orrendo scarabocchio.
Il racconto dei vangeli certo non ci presenta Marta così impacciata. Eppure, senza saperlo, un piccolo disastro lo combina: è tutta indaffarata a portare avanti le faccende domestiche, che perde di vista l’essenziale, ossia la presenza di Gesù. E così mentre pulisce il pavimento (“ci penso io”), cucina (“ci penso io”), lava i piatti (“ci penso io”), vede la sorella Maria seduta a non fare niente. O meglio: ad ascoltare il Maestro, che proprio niente non è. “Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose – le dice Gesù – ma di una cosa sola c’è bisogno”. E non è il “ci penso io”, quanto il “ci pensa Lui”. Basta ascoltarlo.
Postilla
“Moglie, ho letto il vangelo e non voglio fare la figura di Marta. I piatti non li lavo”.
“Scordatelo. Prendi la spugna, va là…”
Il vangelo di domenica 21 luglio
LC 10, 38-42
Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
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