(di Agata M. Pinkosz – Missionaria di p. Kolbe) Questo è l’invito ad un compleanno. Anzi, visto che la festa è a sorpresa, fammi un piacere: vai a comprare le candeline, ne servono… 125. Non fare quella faccia 🙂 Non è che proprio ti sto invitando a festeggiare un vecchietto. Prendilo come invito a celebrare la vita, una vita vissuta in pienezza. Scommetto che anche tu vorresti che in futuro qualcuno, ripensando a te, possa dire: questo sì che ha vissuto appieno la sua esistenza. E, perché no, fatti passare davanti agli occhi del cuore tutti i tuoi desideri più profondi.
Alla ricerca della felicità
Sai, penso che questo potrebbe essere il regalo più bello che tu oggi possa fare a Massimiliano, se sei d’accordo di partecipare alla festa del suo compleanno. Lui infatti è stato proprio così, come te. Un giovane innamorato della vita, che desiderava la felicità, desiderava sempre di più. Sai cosa ripeteva Lui durante tutta la sua vita? “La felicità non sta fuori, ma dentro di noi”. E, a chi ha voluto condividere qualche avventura di cui fu piena la sua vita, diceva che bisognava portare tutta l’umanità alla felicità. E che bisognava iniziare da se stessi. Ma chi è lui? Si chiama Massimiliano Kolbe, poi hanno aggiunto pure “san” davanti al suo nome. Un ragazzo proveniente da una famiglia povera, senza grandi prospettive. Un ragazzo che ha capito che la sua felicità sarebbe stata nel fare della propria vita un dono. Ha viaggiato molto nella sua vita, ha lasciato tanti pezzi del suo cuore in varie parti del mondo fino all’ultimo viaggio. Dopo la Polonia, dove era nato, ha girato l’Italia, il Giappone, le Indie… sognava altri viaggi. Voleva insegnare a tutti che la felicità era dentro di loro.
L’amore ad Auschwitz
Ma probabilmente non si sarebbe aspettato che la sua ultima destinazione sarebbe stata una piccola cella di Auschwitz, il cuore dell’inferno della II Guerra Mondiale. Sai che questa buia e sporca stanza viene chiamata oggi Cella dell’Amore? Sì, perché lui sapeva che non bastava dire di cercare la felicità, ma che bisognava amare nel concreto le persone che gli stavano accanto, anche quelle incontrate per caso, di qualsiasi provenienza, età… e allora l’uomo, sentendosi amato, trova la felicità. E quindi ha deciso di amare anche ad Auschwitz, anche immediatamente prima della morte, per fame. I suoi compagni di prigionia si sono sentiti toccati dalla sua tenerezza e… sono passati all’altra vita mentre il canto che avevano sulle labbra si stava trasformando nel sorriso, segno evidente che hanno saputo trovare serenità anche in questo luogo più orribile che si possa immaginare.
Il vero dono
Facciamo così: andiamo a questo compleanno, tu ed io: facciamoci questo regalo. Troviamo dove sia, nella nostra vita, quella cella dell’amore, quel luogo dove risiede la felicità; quello spazio del cuore in cui puoi sempre tornare per attingere le forze. Perché se lo ritrovi e ogni tanto ci torni, capirai che il vero dono sei tu, e che facendo della tua vita un dono troverai la felicità, anche nelle più piccole pieghe della tua vita quotidiana. Buon compleanno di Max, allora e… cin cin, alla nostra salute e felicità!
Concetta Sorci dice
Tutto l’amore del mondo in un cuore, tutta la gioia in un sorriso: San Massimiliano.
Antonietta dice
Bellissimo invito!