Conosciamo tante storie di fratelli e sorelle che hanno fatto esperienza di un litigio nella loro vita, nella Bibbia come nella letteratura. Caino e Abele, Esaù e Giacobbe, Mosè e Aronne sono soltanto i più noti; sentimenti contrastanti, interessi, gelosie e quant’altro ci ricordano che il litigio è parte delle nostre esperienze.
Quella di Caino ed Abele è senz’altro la storia più cruenta di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo; Abele soccombe per la gelosia di Caino. Giacobbe tenta di ingannare suo fratello gemello il quale non dà alcun valore alla sua primogenitura; storie di intrighi, inganni, raggiri.
Non solo Bibbia
I fratelli non litigano solo nelle pagine dei testi sacri, la Bibbia del resto è più attuale di quanto possiamo immaginare. Nella realtà di tutti i giorni assistiamo a storie di famiglie in cui non mancano le divisioni. Non basta tener presente che esista un legame di sangue; paradossalmente questo legame può diventare un ostacolo ancora più difficile da superare quando le incomprensioni arrivano a toccare corde profonde dell’anima.
Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme! Perché là il Signore manda la benedizione, la vita per sempre
(Sal 133, 1.3)
Il Salmo apre l’orizzonte ad un tema molto caro all’ebraismo e al cristianesimo: la fratellanza, un rapporto tra fratelli uniti da un sentimento di benevolenza e affetto. Il concetto si è ampliato nel corso del tempo parlando anche di fratellanza tra i popoli o una fratellanza universale. Dio benedice questa fratellanza, tanto che Gesù stesso invita ad una correzione fraterna:
Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello
(Mt 18,15)
In dialogo
Litigare fa parte del dialogo e del vivere insieme. Cercando il colpevole si finisce in un vicolo cieco dove nessuno troverà la luce della riconciliazione. Il litigio si supera con il dialogo, cercando di trovare un punto di vista che possa aiutare a superare le fratture; ripristinare una giusta comunicazione è il modo migliore per ritrovarsi.
Si litiga – pericolosamente – anche sui social. Spesso il linguaggio scritto di (in) alcune chat viene frainteso, le parole escono di getto e il litigio trova terreno fertile; in questo genere di comunicazione manca lo sguardo, il tono della voce, il contesto, impossibile leggere gli stati d’animo dei contendenti. Assurdo che dei rapporti si possano interrompere perché amici o fratelli “hanno litigato su whatsapp”!
Bisogna credere nel seme dell’amore capace di far superare ogni litigio, in quell’alito di pace che scorre nelle vene di ogni uomo; un seme non va soffocato ma alimentato, deve esporsi al sole, al vento, all’acqua, alle intemperie e alla rugiada del mattino.
Il seme dell’amore riposa nel cuore di ogni uomo. Può dormire per giorni, per mesi, per anni, ma non è mai morto. Quel seme è l’impronta del Padre. Quel seme ci rende tutti fratelli, tutti ugualmente capaci e bisognosi di amore
Susanna Tamaro, Rispondimi
Andrea Gironda
francesco paolo crisci dice
E’ una grande verità storica ed umana, purtroppo la competizione che scaturisce fra fratelli anche e soprattutto nei momenti più delicati, quando ci sono interessi comuni da tutelare come un parente malato, una crisi finanziaria, un’eredità è inevitabile e naturale. Purtroppo il dialogo spesso non fa altro che acuire le posizioni contrastanti e le parole cattive lasciano ferite profonde che chiedono rivincite assurde e stupide che dividono ancora di più. L’unica cosa che possiamo fare se ci riusciamo è fidarci di Dio. Mollare tutto, arrendersi, essere passivi alle ingiustizie nei nostri confronti ed affidare a Dio la soluzione. Lui sa come sistemare le cose, Lui sa come proteggere i giusti e solo Lui lo sa fare con amore e giustizia. Quindi io sono convinto che non accampare diritti, rinunciare a difendersi ci spoglia ed una volta nudi, possiamo sentirci liberi di baciare in bocca il lebbroso senza paure, ma come espressione di tutto il nostro amore libero da ogni umana costrizione.