Nazaret. La telecamera accompagna l’ingresso di Gesù in sinagoga. Gesù oltrepassa la soglia, e gli viene dato un rotolo, quello del profeta Isaia. Mentre legge, il suo primo piano si alterna con quello dei presenti. Sono parole di speranza: «Lo Spirito del Signore è sopra di me», legge Gesù, «mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione» e «a rimettere in libertà gli oppressi».
Kolossal
Silenzio. Gesù riavvolge il rotolo, lo riconsegna e si mette seduto. «Tutti gli occhi», scriverà l’evangelista Luca, sono «fissi su di lui». Fissi. Ora che ha letto, si aspettano parole sue. Non tardano ad arrivare: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Patapom!
Quella di Luca sembra la sceneggiatura di un kolossal. Si attende un eroe, un liberatore, ed ecco un uomo che si rivela: quella profezia lontana annunciava di me! «Questa è Nazareeeeeet!», verrebbe da urlare, facendo il verso a un famoso film che, però, riguarda Sparta. Gesù non sta mentendo (come potrebbe?), ma si prepara a deludere chi lo seguirà. Perché la sua liberazione non arriverà con la violenza, ma con l’amore. Fino alla croce. Questo, ancora, non l’ha detto. Ma a Gesù piace sorprenderci.
Lorenzo e Valentina
Il vangelo di Luca che ascolteremo domenica 27 gennaio è in realtà un insieme di due parti. Ci sono anzitutto i primi quattro versetti del primo capitolo. Qui l’evangelista ci tiene a far sapere di aver «deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato». Poi si saltano i due capitoli sulla nascita di Gesù e si arriva direttamente al capitolo 4 (i versetti sono dal 14 al 21) e, alla faccia del resoconto ordinato, ecco la scena in sinagoga che abbiamo visto, da film di Hollywood, carica di tensione, parole e azione. Mi fanno pensare a Lorenzo e Valentina, una giovane coppia che ho conosciuto in Toscana. Lui è un archivista, di resoconti ordinati se ne intende eccome. Lei è una maestra, e sorprende i propri alunni con canzoni, costumi e disegni: non può permettersi di non essere fantasiosa. Ordine e imprevedibilità, gli opposti si attraggono. E quando un brano del Vangelo ti fa pensare a due belle persone, è un ottimo segno.
Il vangelo di domenica 27 gennaio 2019
Lc 1, 1-4; 4, 14-21
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, 2come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l’anno di grazia del Signore.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
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